Le Visite Pastorali Le Confraternite Origini di San Giorgio di Chirignago
I parroci dalle origini ad oggi Il campanile e le campane Gli oratori pubblici e privati
L'Arte La bandiera L'organo
 

CHIRIGNAGO DAL 1861 AD OGGI

 

"Chirignago was another special place for me and for my whole family. Chirignago is a picturesque little town about a twenty-minute drive north-west of Venice"
"The summer nights were long, but they were never long enough at Chirignago"
"As a child, my thinking ahead usually consisted of thinking of summer at the farm at Chirignago"
"That was one more reason I loved going to the farm and to Chirignago in the summer — to feel grass and sod under my feet, to get away from the concrete, flagstone, and canals"

(Paolo) Paul Oreffice, Only in America, From Immigrant to CEO, Stroud & Hall Publishers, 2006

 

La nuova chiesa di Chirignago

L'antica chiesa di Chirignago, dedicata a San Giorgio, che conosciamo presentata attraverso una stampa del 1858, fu costruita nel XIV secolo e più volte restaurata. Era situata all’incirca in corrispondenza dell'attuale Piazza San Giorgio, accanto all'antica casa canonica parrocchiale, dove ora c’è la via Miranese, con abside e presbiterio rivolti ad oriente. Aveva tre porte in mezzo e due laterali. Sul fronte due busti e iscrizioni ricordavano gli abati Francesco Moro (1610-1616) e Cristoforo Baldo (1618-1622). Era circondata da un piccolo camposanto, come in uso a quei tempi.
Visto che gli abitanti del paese erano aumentati (4987 anime nel gennaio 1868, in occasione della Visita Pastorale del Vescovo di Treviso mons. Federico Maria Zinelli), che il cimitero era già stato spostato come prevedeva l'editto napoleonico di Saint Cloud (1806) e che la via Miranese necessitava di un intervento di ampliamento e rettifica, venne deciso di costruire una chiesa nuova e più grande. L'idea nacque spontanea sotto la guida audace dell'arciprete don Giovanni Battista Buso.
Mons. Buso chiamò a raccolta i più abbienti del paese (Bisacco, Saccardo, Angelini, Cosulich, Cecchini, Ivancich, Fabris Favaro, Zen, Zerbo, ecc...) chiedendo loro un contributo in denaro.
Convocata l'altra parte di Chirignago, la più numerosa e costituita da pollivendoli, artigiani, contadini, ortolani, pescatori e operai, fece un discorso chiaro: "I soldi per i muratori ci sono quasi, le fondamenta sono da scavare, i mattoni bisogna fabbricarli ed è, quindi, necessaria l'opera gratuita di tutti".
Gli abitanti di Chirignago si guardarono in faccia e non se lo fecero ripetere due volte: quel popolo coraggiosamente si sottopose a sacrifici e privazioni straordinari. L'Architetto e Ingegnere Pietro Saccardo (1830-1903) elaborò e stese il progetto e ne diresse i lavori.
La prima pietra fu posta martedì 5 Aprile 1870, memoria di San Vincenzo Ferrer, patrono dei costruttori edili. Nel Liber Baptizatorum, in data 5 Aprile 1870, viene preso nota:
"Oggi alle ore undici ant. cantata solennemente la santa messa nella chiesa attuale, mons. Antonio canonico Dei Paoli vicario generale, a nome e coll'autorità delegatagli dall'ill.mo mons. Vescovo, Federigo Maria nobile Zinelli, attualmente in Roma per il Concilio Vaticano I, col concorso di frequentissimo popolo e circondato da eletto numero di sacerdoti, pose la prima pietra del nuovo tempio, arciprete don Giovanni Battista Buso".
Quindi nonostante i tempi difficili, la popolazione si stringeva intorno al proprio parroco per costruire una nuova chiesa.
Uno stuolo di uomini, armati di picconi e vanghe, scavò le fondazioni. Per i mattoni, nei campi, a Nord del cimitero, venne estratta l'argilla e impastata con i piedi. I mattoni, sagomati a mano in formelle, venivano poi cotti in un fornasoto (piccola e rudimentale fornace per la cottura dei mattoni).
Rimaneva da risolvere, con una certa continuità, il problema del combustibile. A turno, ogni colmeo (gruppo di case o frazione) forniva uomini, animali e carri. Partivano, ogni giorno alle tre del mattino e andavano con i carri nelle barene dei Moranzani, con alcune fette di polenta e qualche fetta di salame e una bossa (bottiglia) d'acqua, perchè in barena non c'era acqua dolce. Arrivati sul posto, pescavano le cape (piccoli crostacei) e con questo companatico facevano merenda. Iniziava, quindi, il taglio e la raccolta di canne e arbusti di palude che durava fino al tramonto.
Caricati i carri e assicurato il carico con il persenaro (lungo palo che veniva posto sopra il carico di sterpaglia o fieno di un carro, su cui venivano ancorate le corde per fissare il carico) legato con corde, si riprendeva la via del ritorno arrivando a notte inoltrata. Per il giorno dopo, era così assicurato il combustibile per una infornata di mattoni. Giorno dopo giorno, grazie alla determinazione e l'impegno dell'intera comunità, l'opera cresceva.
Arrivati al tetto, vennero a mancare i soldi. Gli abitanti di Chirignago, per reperire denaro, escogitarono la cerca delle uova. Ogni fine settimana, gli incaricati passavano di casa in casa a raccogliere le uova; polameri e contadini erano, avendo più possibilità, più generosi, ma anche chi possedeva solo qualche gallina, offriva volentieri. I soldi ricavati dalla vendita venivano consegnati, il lunedì, al parroco. Si arrivò così, lavorando sodo e con la partecipazione di tutti, al compimento dell'opera, chiaro esempio dei traguardi cui può giungere una comunità unita.
Nel 1871, in occasione del XXV di pontificato di Pio IX i parrocchiani si consacrano al Sacro Cuore.
Nel 1876 l'arciprete manifesta il desiderio di mutare la dedicazione della propria chiesa, da San Giorgio martire a Nostra Signora del Sacro Cuore. Non ottiene però l'approvazione della Sacra Curia, non essendo stato quello considerato ancora un titolo liturgico. Verrà quindi dedicata al Sacratissimo Cuore di Gesù e a San Giorgio martire, contitolari.
Nel 1877 vi fu trasferito l'organo costruito nel 1767 dall'organaro veneto Gaetano Callido (1727-1813) per la vecchia chiesa di Chirignago (Op. 33). Restaurato e rielaborato dall'organaro veneziano Pietro Bazzani (1816-1880), con i nipoti Giacomo e Pietro e la consulenza artistica del Maestro Jacopo canonico Tomadini (1820-1883), venne montato sulla loggia di destra in cornu Epistulae, sopra l'entrata ad est. L'organo nel 1914 venne venduto all'Arcipretale di Dolo e il lombardo Vincenzo Mascioni (1871-1953) ne costruì un altro sopra l'entrata principale, nel 1911, con la relativa elegante cantoria, innalzata appositamente nel 1910 su progetto dell'Ing. Ignazio Saccardo.
I quadri, gli arredi, i vasi sacri, i paramenti e i reliquiari (esempi: foto1; foto2), dalla vecchia chiesa vennero trasferiti, con gli altari e le relative pale, nella nuova. Anche l'altare e il crocifisso della cappella del SS.mo Crocifisso provengono dalla vecchia chiesa. Lo stesso dicasi per l'altare maggiore (foto1; foto2; foto3; foto4; foto5), alla romana, che fu però ingrandito ed abbellito.
Le pareti interne e la facciata furono affrescate tra il 1876 ed il 1878 da Luigi Da Rios (Vittorio Veneto 1844-1892), già noto in paese per aver dipinto nel 1864 i saloni della villa cinquecentesca dell'allora sindaco di Chirignago Paolo Bisacco, oggi sede del Centro "Don Orione". Luigi Da Rios studiò all’Accademia di Belle Arti di Venezia, poi a Firenze. Fece ritratti ed affreschi nella Villa Visconti di Modrone sul Lago di Como. Dipinse con grazia speciale i costumi del popolo della laguna veneta. Poi residente a Londra. Morì nel Febbraio 1892.
Tra il 1887 e il 1888 lo scultore veneziano Augusto Benvenuti (1839-1899) scolpisce le statue che decorano l'interno e la facciata della chiesa. Le statue all'esterno vengono scolpite nel 1896.

 

La prima S. Messa e la Dedicazione al Sacratissimo Cuore di Gesù e a San Giorgio martire

La prima Messa nella nuova chiesa fu celebrata sei giorni prima delle Calende di marzo del 1878 (24 febbraio 1878), ma la solenne consacrazione in onore del Sacratissimo Cuore di Gesù e di San Giorgio Martire, ai quali fu dedicato l'altare maggiore, avvenne la quarta Domenica di ottobre dell'anno 1880 (24 ottobre 1880). Le campane del vecchio campanile, non ancora demolito, suonavano, suonavano lungamente a festa, richiamando il popolo fedele allo straordinario rito. Il vescovo di Treviso mons. Giuseppe Callegari (dal 1882 vescovo di Padova, creato cardinale da Papa Pio X nel 1903), incluse all'interno dell'altare maggiore una cassetta plumbea con il sigillo vescovile contenente le reliquie dei Santi Martiti Pietro, Giuliano e Fausto. Assieme ad essa una pergamena con scritto: "MDCCCLXXX die Vigesima quarta mensis Octobris - Ego Joseph Episcopus Tarvisinus consecravi Ecclesiam et Altare hoc in honorem Sacratissimi Cordis Jesu et Sancti Georgii M. et Ss. Mm. Petri, Iuliani et Fausti Reliquias in eo inclusi et singulis Christifidelibus hodie unum annum, et in die anniversario consecrationis hujusmodi ipsam visitantibus quadraginta dies de vera indulgentia in forma Ecclesiae consueta concessi - Joseph Episcopus Tarvisinus". Per molti anni l'altare maggiore è stato Altare Privilegiato Quotidiano. Era presente fra lo stupore, il clero di Mestre e Martellago tra cui ovviamente l'arciprete di Chirignago don Giovanni Battista Buso, mons. Pietro Jacuzzi penitenziere canonico della cattedrale di Treviso, mons. Angelo Morandi arciprete di Mestre e canonico onorario, Andrea Feletti maestro delle cerimonie e mons. Giuseppe Sarto (poi Papa Pio X, beatificato e canonizzato da Papa Pio XII) allora cancelliere vescovile che firmava la bolla di consacrazione del nuovo tempio sacro.
In chiesa, sopra la loggia in cornu Epistulae sopra l'entrata ad Est, una lapide commemorativa (originariamente posta sopra l'ingresso principale), ricorda:

TEMPLUM HOC NOVUM VETERI DETURBATO
NULLA TEMPORUM INJURIA NEC ANNONAE CARITATE DETERRITI
CLARINACONICI VICANI
AB INCHOATO EXCITANDUM AGGRESSI
JACTO PRIMARIO LAPIDE NONIS APRILIBUS AN 1870
CONSULENTIBUS UT CUIQUE PAR ERAT ET FOVENTIBUS
ARCHIPRESBYTERO JO BAPTA CANONICO BUSO
ET PETRO ARCHITECTO SACCARDO
PERFECTUM TANDEM ET ORNATUM
DIE VI CALENDAS MARTIAS AN 1878
VELUTI TABERNACULUM DEI CUM HOMINIBUS
SIBI INVICEM GRATULANTES VENERATI SUNT
QUODQUE ERAT IN VOTIS
A SACRATISSIMO JESU CORDE NUNCUPATUM
JOSEPHUS CALLEGARI PONTIFEX TARVISINUS
TOTIUS POPULI LAETABUNDI FREQUENTIA
DOMINICA IV OCTOBRIS AN 1880
SOLLEMNIBUS CAEREMONIIS RITE CONSECRAVIT

Traduzione: 
Dopo che la vecchia chiesa era stata abbattuta, gli abitanti di Chirignago, non trattenuti dalla durezza dei tempi, né dal caro-vita, cominciarono ad erigere questo nuovo tempio dalle fondamenta. La prima pietra fu posata il 5 Aprile dell'anno 1870, con l'aiuto ed il sostegno, come si conveniva, dell'Arciprete Canonico Giovanni Battista Buso e dell'Architetto Pietro Saccardo. Completato e arredato lo venerarono come Tabernacolo di Dio sei giorni prima delle Calende di Marzo (24 Febbraio) del 1878, esprimendosi vicendevolmente la loro gioia. Dedicata al Sacratissimo Cuore di Gesù, secondo i voti manifestati, la chiesa fu consacrata dal Vescovo di Treviso Giuseppe Callegari, con grande partecipazione di tutto il popolo festante, secondo i riti e con solenni celebrazioni, la Quarta Domenica di Ottobre 1880 (24 Ottobre).

Con bolla del 26 aprile 1885, grazie all'interessamento di mons. Giovanni Battista Buso, la chiesa fu aggregata per quindici anni alla Papale Arcibasilica Lateranense, madre di tutte le chiese del mondo. I fedeli fino al 1900 poterono quindi beneficiare delle indulgenze, dei privilegi e delle grazie spirituali che si ottenevano nella cattedrale di Roma.
Due curiosità:

  • La chiesa è orientata in modo che tutti gli anni il giorno di San Giorgio (23 aprile), a partire dalle ore 10.00 (al giorno d’oggi alle 11.00, considerando l’entrata in vigore dell’ora legale) l’altare maggiore (foto1; foto2; foto3; foto4; foto5) sia illuminato direttamente dai raggi del sole. La Santa Messa solenne in onore del Santo Patrono veniva infatti celebrata proprio alle 10.00. L’effetto luminoso era di grande suggestione specialmente al momento della consacrazione del pane e del vino, quando il celebrante, vestito dei sacri paramenti e avvolto nel profumo dell’incenso, innalzava l’ostia ed il calice, illuminati dal sole.
  • Chirignago ha una chiesa “gemella”. Si tratta della chiesa di Monte di Malo (Vicenza). Dedicata inizialmente a San Fabiano e Sebastiano oggi è dedicata a San Giuseppe. Fu costruita tra il 1893 e il 1938 da Saccardo, che probabilmente riutilizzò il progetto ideato per la costruzione della chiesa di Chirignago: questo forse è il motivo per cui nell’archivio parrocchiale non sono conservati i progetti. Altre chiese costruite da Saccardo replicando "con poche varianti" quella di Chirignago si trovano a Carbonera (Treviso) e a Pontelongo (Padova).

 

Il sagrato e la piazza San Giorgio

Due eleganti corrimano in ferro battuto e lavorato a mano conducevano lungo la scalinata d'accesso alla chiesa, fino al portone, al di sopra del quale era posto lo stemma episcopale, come in uso nelle chiese della Serenissima. Il sagrato della nuova chiesa era molto più grande dell'attuale e veniva più avanti rispetto all'attuale confine. Era recintato da un muretto in mattoni coperto da grosse liste di marmo e sormontato da una bella ringhiera in ferro di ottima fattura, che fu smontata e requisita dalle autorità fasciste, durante la Seconda Guerra Mondiale, e fusa per farne materiale bellico. Tre grandi cancelli, uno centrale e due laterali obliqui con pilastri circolari, si aprivano sulla piazza e un quarto sul parco della Rimembranza. Davanti al sagrato esistevano due fontane, circondate da vasche ovali, fornivano acqua buona e fresca per le famiglie dei dintorni e le vasche erano ristoro per la sete dei cavalli.
Tra le fontane e la strada, c'era il doppio binario, per consentire l'incrociarsi dei tram. La linea tranviaria extraurbana, a binario semplice, collegava Mestre con Mirano (11,2 km) ed entrò in funzione il 1 luglio 1912. La sua costruzione richiese lo scavalcamento di tre attraversamenti ferroviari, con un secondo binario di incrocio anche a Spinea. Nel 1937 la linea tranviaria fu smantellata e sostituita dalla linea filoviaria che cessò definitivamente di funzionare il 21 dicembre 1966, sostituita dagli autobus.
La piazza era illuminata da lampioni a colonna. Vi si potevano trovare un fabbro maniscalco, una macelleria, un panificio, un falegname, una bottega di mobili vecchi, la sede delle pompe funebri, una merceria, una cartoleria, la casa del medico condotto, un calzolaio, un barbiere, un meccanico, un fruttivendolo, un venditore di angurie, la pesa pubblica e persino un distributore di benzina costituito da una colonnina, con pompa a mano, sormontata da un globo luminoso con la scritta "Vittoria".
Davanti al Municipio svettava lo stendardo, un grande piedistallo a gradini con, al centro, il pennone per la bandiera. Precedentemente era posizionato a sud della via Miranese, di fronte al "Caffè vino allo stendardo nazionale", oggi bar pasticceria "Clarìn". Subito dopo il caffè, la trattoria "Ai Due Amici", oggi snack bar caffetteria "Non solo caffè". Dopo la trattoria, la cinquecentesca Villa Raspi Saccardo (foto1; foto2) con la barchessa, le adiacenze e il parco-giardino. Di fronte alla Villa Raspi Saccardo la cinquecentesca villa Fabris Favaro (foto1; foto2; foto3; foto4) con le adiacenze adibite dal 1796 alla lavorazione e produzione artigiana di piumini, trapunte e guanciali in vera piuma vergine d'oca. Davanti alla cinquecentesca villa Fabris Favaro, sotto il bitume della via Miranese, esistono i resti di un antico ponte romano, con delle arcate che si susseguono fino al centro del vecchio villaggio, lungo l'antico alveo del fiume Clarino, in attesa di essere riportati alla luce. Poi la villa Zerbo con le adiacenze adibite dal 1780 a fabbrica di scope, bastoni, spazzole, prodotti di saggina, trafilati in legno (esportazione ed importazione) e materie prime per spazzole. Tra la Villa Fabris Favaro e la villa Zerbo vi era una bottega di generi alimentari con privativa di sali e tabacchi, con l'insegna "Negozio Casoleria - Sale Tabacchi - Vendita Carnami".

 

Il Palazzo Comunale: Chirignago Comune (1798-1926)

Il Municipio aveva tre portoni ad arco detti reali: all'interno, sul lato verso la piazza, si trovavano la farmacia, aperta il 26 marzo 1894 per merito del sindaco avv. Antonio Ivancich e l'ufficio postale, tenuto per molti anni dal Cav. Vincenzo Scarpa con la figlia Amalia (alla quale nel 1990 è stato dedicato il Concerto di San Giorgio, in onore del Santo Patrono). Al primo piano gli uffici del Comune e l'abitazione delle maestre. Sul lato di via Miranese le scuole elementari "Cristoforo Colombo", fino alla classe terza. Accanto al Municipio, Villa Dal Lago-Scarpa (foto1; foto2), che da troppi anni versa in un vergognoso stato di degrado e grave abbandono.
Chirignago è stato Comune autonomo, con tanto di sindaco, dal 1798, con la creazione delle prime deputazioni comunali volute dai Governi francesi e da quelli austriaci, fino al 15 luglio 1926, quando cessava di esistere (assieme ai comuni di Mestre, Favaro Veneto, Zelarino e la frazione Malcontenta con Fusina del comune di Mira), accorpato alla città di Venezia in un'unica amministrazione con decreto legge del Governo Mussolini, per costituire la "Grande Venezia" a cavallo tra laguna e terraferma, negli anni della crescita di Porto Marghera. Il Comune di Chirignago comprendeva i territori che oggi corrispondono alle parrocchie di Asseggiano, di Santa Barbara, di Catene, di Villabona e di buona parte di Marghera.
Furono sindaci di Chirignago, tra gli altri:

  • il N.H. Maria Filippo Nicoli, primo sindaco di Chirignago a partire dal 1798, indicato e scelto dalla stessa deputazione, fu stimato ed apprezzato dal popolo. Nei colmelli sussistevano ancora i merighi rurali, scelti fra i cittadini, in qualità di consiglieri.
  • il Dr. Paolo Bisacco, morto a 33 anni nel 1876
  • Domenico Favaro
  • Marco Bisacco (dal 1870 al 1890); saggio, prudente ed operoso, resse il Comune con giusta fermezza per quarant'anni, è ricordato da una lapide al primo piano del Municipio di Chirignago
  • l'Avv. Antonio Ivancich (nel 1890-1891 e dal 1894 al 1900), nobile veneziano che villeggiava a Chirignago nell'omonima villa. A lui è intitolata una via del centro di Chirignago
  • Saverio Rossi Milano, Commissario prefettizio da aprile ad agosto 1900
  • il Cav. Alessandro Bisacco (dal 1900 al 1902),
  • il Comm. Vittorio Friedenberg (dal 1902 al 1907 e poi ancora dal 1914 al 1920),
  • Cesare Cecchini (dal 1907 al 1914), di origine feltrina, era il proprietario dell'omonima villa (poi del conte Giorgi) che fu antico monastero. Rasa al suolo nei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, sono rimaste miracolosamente intatte solo le antiche mura con la pregevole edicola religiosa del 1719, con statua della Vergine (rubata nel 2004 e sostituita da una copia), che ha dato il nome alla Via della Madonnetta.
  • il Cav. Fulvio Eugenio Fabris Favaro (dal 1920 al 1926), che successivamente è stato anche podestà per circa due anni, su richiesta del Questore di Venezia.

Si ricordano poi, con varie mansioni:

  • l'Ing. Andrea Bua
  • Francesco Fabris Favaro
  • l'Avvocato Gianjacopo Grapputo, principe del foro veneziano proprietario di un palazzo a Villabona di Chirignago (ai Grapputo è intitolata una strada in questa zona)
  • Luigi Canevese, segretario del sindaco Marco Bisacco ed autore di un volume in versi umoristici e vernacolari con brevi cenni su Mestre. Poeta dialettale, Canevese impersonava, il cavalier servese, caro alla nobiltà veneta
  • il giudice del tribunale Rua
  • il dott. Cavicchi, segretario comunale
  • il Comm. Cav. Pietro Vianello, segretario comunale
  • Giuseppe Mauro, assessore
  • Attilio D'Ambrosio, assessore
  • Sante Zerbo, assessore e proprietario dell'omonima fabbrica di scope, bastoni, spazzole, prodotti di saggina, trafilati in legno (esportazione ed importazione) e materie prime per spazzole, fondata nel 1780. Oggi la fabbrica, in via Miranese, versa da decenni in un vergognoso stato di totale abbandono.
  • il Dott. Emilio Dal Lago, medico condotto.

Chirignago ha dato i natali a Jacopo (o Giacomo) Da Lio, studente di Legge, soldato della legione mestrina dei volontari "Bandiera e Moro", morto da eroe sugli spalti di Marghera il 16 Maggio 1849. Il sindaco di allora Marco Bisacco ne volle affidare ai cittadini di Chirignago la memoria con una lapide in municipio. A Jacopo Da Lio è intitolata anche una strada del centro di Chirignago.

 

Villa Gyulaj - Friedenberg e Via Risorgimento (già Viale Rimembranza - Strada Gyulaj)

Tra la chiesa e il Municipio c'era, verso Nord, la Strada Gyulaj, popolarmente detta el stradon del Generale (poi Viale Rimembranza e ora Via Risorgimento), un lungo rettilineo chiamato così perchè portava alla villa Gyulaj, dimora settecentesca di un Generale dell'Impero austro-ungarico, il Conte Samuel III Béla Crescencius Gyulaj von Maros-Németh und Nádaska (1803-1886), marito in seconde nozze di Maria Elisabetta Cecchetti ved. Jawarzich (1834-1889). Questa villa, già proprietà di Pietro Prezzato, venne poi ceduta alla famiglia di ebrei Friedenberg, di origine ungherese-transilvanica, e venne denominata Villa Emma, dal nome della Sig.ra Emma Ravà, moglie del proprietario Commendatore Vittorio Friedenberg, sindaco di Chirignago dal 1902 al 1907 e poi ancora dal 1914 al 1920, uno dei più importanti commercianti internazionali di cereali del tempo. È fornita di barchessa, granaio e ghiacciaia sotterranea (un tunnel dove si metteva il ghiaccio tolto d'inverno dai fossati circostanti, ottenendo così una vera cella frigorifera per la conservazione dei cibi). Il meraviglioso parco-giardino, ricco di essenze di pregio, ha un allestimento scenografico di gusto ottocentesco e romantico con sentieri, marmi e reperti romani, fontane, vasi, grotte, tempietti, laghetti e collinette. I Friedenberg furono i primi ad asfaltare un tratto di strada davanti alla loro villa per evitare il sollevarsi della polvere al passaggio delle automobili. Purtroppo il complesso versa da decenni in un vergognoso stato di degrado e grave abbandono (foto1; foto2; foto3; foto4; foto5; foto6; foto7; foto8; foto9; foto10; foto11; foto12; foto13; foto14; foto15; foto16; foto17; foto18; foto19; foto20; foto21; foto22; foto23; foto24; foto25; foto26; foto27; foto28; foto29; foto30; foto31; foto32; foto33; foto34). Proprio all'interno di Villa Friedenberg è ambientata buona parte dell'autobiografia "Only in America, From Immigrant to CEO", scritta da Paul (Paolo) Oreffice, Presidente e Amministratore Delegato di una delle più grandi multinazionali americane, nipote del Comm. Vittorio Friedenberg. Un vero bestseller mondiale, edito da Stroud & Hall Publishers nel 2006. (Info: http://www.villafriedenberg.it/). Ai Friedenberg è stata intitolata una strada a breve distanza dalla villa (con la dicitura errata "Via Friedemberg", con la lettera "m" al posto della "n").
La prima parte di Viale Rimembranza (ora Via Risorgimento), dal municipio fino al ponte sul Rio Çimetto, aveva in entrambi i lati dei magnifici alberi dalle larghe foglie, che in primavera si ornavano di splendidi fiori azzurri: il tronco di ciascuno aveva una protezione metallica, con alla base una cordonata circolare, che racchiudeva una piccola aiuola fiorita. Nella parte alta della protezione, c'era una bianca targa smaltata con la foto, il nome, le date di nascita e di morte di un caduto nella Prima Grande Guerra Mondiale. Era il parco della Rimembranza voluto dagli abitanti di Chirignago per ricordare e onorare i loro figli caduti in armi. Accanto, il cimitero, dove si trovano tuttora le tombe delle più antiche famiglie di Chirignago, tutte decorate da opere di grande pregio bisognose di restauri: Saccardo, Angelini, Bisacco, Grapputo, Fabris Favaro, Gyulaj, Jawarzich, ecc... Oltre il parco, dopo il Rio Çimetto, c'erano due filari di gelsi, che costituivano la gioia dei ragazzini per le succose more.
Di fronte a Via Risorgimento, la cinquecentesca Villa Bisacco-Palazzi con la barchessa, le adiacenze e il parco-giardino, oggi sede del Centro "Don Orione".

 

L'antica canonica e Via del Parroco

L'antica canonica, risalente al XVI secolo, si trova tuttora in Piazza San Giorgio, all’angolo con l’antica strada che non casualmente è denominata “Via del Parroco”, che un tempo collegava il centro di Chirignago con l’omonimo bosco, ora non più esistente, localizzato in corrispondenza dell’attuale cimitero e della rotatoria autostradale di Marghera, cioè dove oggi conduce la “Via del bosco”. La Via del Parroco è popolarmente chiamata la Busa del Piovàn, perché più bassa della Via Miranese; un tempo era nota come "strada delle Cattene", perché conduceva al Bosco di Chirignago attraversando la località Catene. La vecchia canonica ha una facciata esterna molto semplice, con timpano, che non rende giustizia alla ricercatezza dell’interno, decorato con affreschi di pregio. Particolarmente interessanti quelli del soffitto del salone d’ingresso (il Pastore che ha ritrovato la pecorella smarrita, ed il motto "Gaudium erit"), ornato anche da un ballatoio continuo che si apre al primo piano. Venduta nel 1965 da mons. Albino Tenderini, da allora è residenza privata (foto1; foto2; foto3; foto4; foto5).

 

Da San Pio X al Patriarcato di Venezia

Nel 1901 la popolazione del Comune di Chirignago conta 3260 abitanti (elettori iscritti 394, con 231 votanti).
Martedì 4 Agosto 1903 alla settima votazione viene eletto papa il Card. Giuseppe Melchiorre Sarto, Patriarca di Venezia, che assume il nome Pio X (beatificato e canonizzato da Papa Pio XII).
Il 19 Novembre 1903 muore a Chirignago l’Architetto e Ingegnere Pietro Saccardo. Fu sepolto nel cimitero locale e i funerali furono celebrati dall’allora arciprete mons. Giovanni Battista Buso.
Il 3 settembre 1905 è a Chirignago il Beato mons. Andrea Giacinto Longhin, vescovo di Treviso, per celebrare la messa e amministrare la cresima. "La Difesa" scrisse che «Sua Ecc.za partì soddisfattissimo dell'accoglienza avuta, accompagnato ancora dal popolo giulivo» e si elogiò il fatto che «qui resta vivissima la soddisfazione per il cordiale accordo che corre fra autorità ecclesiastica e civile» a merito soprattutto del parroco Buso che da quarantaquattro anni reggeva la parrocchia «con senno e carità».
Nel 1907 la comunità di Chirignago conta circa quattromila anime.
Il 15 Marzo 1908 prima visita pastorale del Vescovo di Treviso, il Beato mons. Andrea Giacinto Longhin.
Nel 1908 la parrocchia di San Giorgio di Chirignago ritorna al vicariato foraneo di San Lorenzo di Mestre, dopo essere stata sotto la giurisdizione della congregazione foraniale di Santo Stefano di Martellago fin dai tempi del Concilio di Trento (1542-1563).
Nel 1908 mons. Buso si reca a Roma per essere ricevuto in udienza speciale, nella Sala del Concistoro, e festeggiare Papa Pio X nel Suo Giubileo Sacerdotale (1858-1908). In questa occasione le Diocesi del Veneto offrono al Pontefice un trono in legno intagliato e dorato, opera dello scultore veneziano Vincenzo Cadorin (1854-1925), oggi conservato nella Basilica della Salute a Venezia.
Il 22 dicembre 1910 apre l'Asilo parrocchiale. Fu uno dei primi della zona.
Nel 1911 la popolazione del Comune di Chirignago conta 4250 abitanti. Il 10 agosto erano 4207 dei quali 4112 cattolici, 105 emigrati in altre province e 22 emigrati all'estero.
Domenica 29 ottobre 1911 festeggiamenti grandi e solenni in occasione del novantesimo anno di età e del cinquantesimo di ministero parrocchiale di mons. Giovanni Battista Buso.
Il 23 Gennaio 1914 muore mons. Giovanni Battista Buso, Arciprete di Chirignago per oltre 52 anni. Al suo posto il vescovo di Treviso, il Beato mons. Andrea Giacinto Longhin, nomina don Riccardo Bottacin Arciprete di Chirignago.
Nel settembre 1915 il nuovo parroco don Riccardo Bottacin fonda il primo gruppo maschile di Azione Cattolica, denominato "Circolo Sacro Cuore di Gesù", che si affianca alle numerose confraternite già presenti in parrocchia. L'anno successivo, l'8 dicembre 1916, inaugura anche il ramo femminile di AC, con la “Pia Unione fra le fanciulle cristiane”.
Nel 1920 vengono battezzati 236 bambini e celebrati 78 matrimoni.
Il 13 giugno 1920 viene posta la prima pietra del nuovo Asilo parrocchiale, che apre il 18 settembre 1921, costruito su progetto del Ing. Ignazio Saccardo.
Nel 1921 la popolazione del Comune di Chirignago conta 4855 abitanti.
Nel 1923 vengono distribuite 25mila Comunioni, circa 300 la settimana.
Il 16 dicembre 1923 il Vescovo di Treviso, il Beato mons. Andrea Giacinto Longhin, benedice la prima pietra della chiesa di Catene, che viene costruita su progetto dell'ing. Ignazio Saccardo e completata per il 21 novembre 1926.
Il 9 maggio 1924 seconda visita pastorale del Vescovo di Treviso, il Beato mons. Andrea Giacinto Longhin. La parrocchia conta circa 5000 anime.
Nell'Aprile dell'Anno Santo 1925 si tiene a Chirignago un Convegno Ceciliano, nell'ambito delle iniziative di promozione della musica sacra, secondo i dettami della riforma voluta da Papa Pio X con il il famoso Motu proprio de restauratione musicae sacrae - Inter pastoralis officii sollicitudines emanato il 22 novembre 1903, giorno della ricorrenza di Santa Cecilia.
Sempre nel 1925 pellegrinaggio parrocchiale a Roma, in occasione dell'Anno Santo, guidato dall'arciprete don Riccardo Bottacin e dal cappellano don Romano Lazzarato.
Il 21 novembre 1926 viene benedetta da mons. Eugenio Bacchion la nuova chiesa di Catene, dedicata a Maria Immacolata Causa della Nostra Salute, dopo un voto fatto nel 1916 durante la guerra, su terreno donato dai Signori Chinellato e progetto gratuito dell'Ing. Ignazio Saccardo in stile romano. La nuova chiesa doveva servire 1500 abitanti lontani anche 4 km dalla parrocchiale.

 

Dal Patriarcato di Venezia al Beato Giovanni XXIII

Nel 1927 la parrocchia di Chirignago, ed altre dieci (Mestre, Carpenedo, Campalto, Favaro Veneto, Dese, Zelarino, Trivignano di Mestre, Mira, Borbiago e Oriago, per una popolazione totale di 50 mila anime), vengono distaccate dalla Diocesi di Treviso ed incorporate al Patriarcato di Venezia, che da quel momento conterà 64 parrocchie, acquisendo così tutti i privilegi concessi dalla Santa Sede ai parroci del Patriarcato (anello, mantelletta e partecipazione alle Nove Congregazioni del clero). L'unione fu sancita con la bolla di Papa Pio XI "Ob nova praesentis temporis adiuncta" del 14 febbraio 1927, che divenne esecutiva a mezzanotte del 15 maggio 1927. D'altra parte era illogico che Mestre, parte integrante della città di Venezia, unitavi con un decreto legge del Governo Mussolini il 15 luglio 1926, dovesse rimanere divisa dalle circoscrizioni diocesane.
Nel 1928, sotto il potestà Pietro Orsi, il municipio viene completamente rinnovato, incluse le tre facciate principali. In questa occasione viene adibito ad Ufficio Anagrafe e a scuola elementare (fino agli anni '70).
Il 27 ottobre 1928, in occasione della Festa della Dedicazione della chiesa arcipretale, il Patriarca di Venezia Servo di Dio Pietro card. La Fontaine venne a Chirignago per benedire solennemente la cappella dell'asilo, dedicata, come la chiesa parrocchiale, al Sacratissimo Cuore di Gesù.
Il 16 novembre 1929 Visita Pastorale del Servo di Dio Pietro card. La Fontaine, Patriarca di Venezia. I parrocchiani sono 6500.
In occasione dell'Anno Santo 1933-34 presso il viale interno del cimitero viene eretta una grande croce con pregevole Cristo in bronzo.
Nell'Anno Santo 1933 viene anche inaugurata la grande sala monumentale “Ai Nostri Caduti” di via del Parroco 7, costruita, a memoria dei Caduti di tutte le guerre, accanto alla Scuola dell’Infanzia “Sacro Cuore”, con i fondi venuti dal Comitato Festeggiamenti, molto attivo nella Fiera Franca di settembre, e dall'Associazione Combattenti e Reduci di Chirignago. Viene subito finalizzata a doposcuola tenuto dalle Figlie di San Giuseppe del Venerabile mons. Luigi Caburlotto.
Qualche anno più tardi viene costruito anche il Teatro parrocchiale "Alessandro Manzoni", con il cinematografo.
Il 21 aprile 1940 Visita Pastorale del Patriarca di Venezia Adeodato Giovanni card. Piazza.
I bombardamenti del 6 Ottobre 1943 e del 28 Marzo 1944 rivelarono il vero e tragico volto della Seconda Guerra Mondiale; il fronte era ovunque, nelle città, nei paesi, ci si doveva considerare in prima linea anche nella propria casa.
Nel primo bombardamento ci furono numerose vittime, tra cui bambini, al Parco Ferroviario tra i ferrovieri e i parenti degli stessi recatisi sul posto per avere notizie e sorpresi dall’ondata successiva. Diverse case, vicino alla piazza e lungo la Miranese, verso Mestre, furono abbattute o lesionate e diversi furono coloro che persero la vita sotto le macerie.
Nel secondo bombardamento, di dimensioni più estese, villa Ivancich fu rasa al suolo. Invece, della villa Cecchini (poi del Conte Giorgi), che fu antico monastero, rimasero miracolosamente intatte solo le antiche mura con la pregevole edicola religiosa del 1719, con statua della Vergine (rubata nel 2004 e sostituita da una copia), che ha dato il nome alla Via della Madonnetta. Stessa sorte toccò anche al capitello delle casette Saccardo, in via Miranese, rimasto incredibilmente in piedi accanto alle macerie del bombardamento. Catene fu cancellata quasi totalmente e le vittime furono numerose.
Fu distrutta anche la chiesa di Catene. Rimasero miracolosamenti intatti l'altare, il tabernacolo e la statua della Vergine. Lo scenario era apocalittico: case rase al suolo, profondi crateri e morti sfigurati dalle ferite e dal fango. Nelle due occasioni, prima dei funerali, il parroco mons. Bottacin era in chiesa, col volto rigato di lacrime e la corona del Rosario in mano, che pregava per tutti i figli, le cui spoglie erano composte in rudimentali casse d’abete.
Il 25 aprile 1946 il Patriarca di Venezia Adeodato Giovanni card. Piazza O.C.D. firma il decreto di costituzione della Parrocchia di Santa Maria Ausiliatrice di Gazzera, che già il Beato mons. Andrea Giacinto Longhin, vescovo di Treviso dal 1904 al 1936, aveva voluto come curazia autonoma. La posa della prima pietra della nuova chiesa di Gazzera avverrà però l'11 Settembre 1955, alla presenza del cardinale Angelo Giuseppe Roncalli, Patriarca di Venezia (poi Papa Giovanni XXIII).
Il 1 luglio 1946 il Patriarca Adeodato Giovanni card. Piazza O.C.D. consacra la nuova chiesa dedicata a San Girolamo Emiliani, nella zona che da quel momento in poi si chiamerà Ca' Emiliani (già "Rana"). Eretta parrocchia nel 1953, con decreto del Patriarca Angelo Giuseppe card. Roncalli il 1 maggio 1958 viene intitolata a Gesù Cristo Divino Operaio di Nazareth (Gesù Lavoratore).
Nel marzo dell'Anno Santo 1950 Chirignago accoglie la "Madonna Pellegrina" (foto1; foto2), giunta nell'ambito della Peregrinatio Mariae indetta a Venezia l'anno prima dal Patriarca Carlo Agostini.
Nel giugno dell'Anno Santo 1950 la Premiata società corale di Chirignago (poi Coro "Lorenzo Perosi"), con oltre cento cantori, partecipa, assieme ai complessi del Gran Teatro “La Fenice”, ad una celebre esecuzione dell'oratorio per canto e orchestra “La Resurrezione di Cristo” di Lorenzo Perosi, in Piazza San Marco a Venezia, con la direzione del Maestro Vittorio Gui, fondatore del Maggio Musicale Fiorentino e in seguito direttore musicale del Glyndebourne Festival Opera (l'unico italiano finora a ricoprire quel ruolo). Tra gli interpreti le grandi voci di Maria Caniglia (soprano), Mirto Picchi (tenore) e Carlo Tagliabue (baritono); direttore del Coro il Maestro Sante Zanon.
Il 30 marzo 1952 Visita Pastorale del Patriarca di Venezia Carlo Agostini.
Nel 1953 viene eretta la parrocchia di Santa Maria della Salute, che va così a staccare la zona di Catene dal territorio di Chirignago.

 

Il vicariato foraneo di San Giorgio di Chirignago

Con decreto del Patriarca Angelo Giuseppe card. Roncalli, la chiesa di San Giorgio di Chirignago venne elevata a sede di congregazione. Il 24 Giugno 1956 decretò l'istituzione del vicariato foraniale di San Giorgio di Chirignago al quale assegnò le chiese di San Giorgio, Asseggiano, Caene, Gazzera, Trivignano e Zelarino, con Vicario Foraneo mons. Riccardo Bottacin.
Sempre nel 1956 viene eretta la parrocchia di San Pio X, che va così a staccare un’altra zona dal territorio di Chirignago.
Il 7 Luglio 1957 Visita Pastorale del Patriarca di Venezia Angelo Giuseppe card. Roncalli.
Il 4 Gennaio 1958 muore mons. Riccardo Bottacin, Arciprete di Chirignago per 44 anni. I funerali sono celebrati dal Patriarca di Venezia Angelo Giuseppe card. Roncalli. Il Patriarca Roncalli nomina don Albino Tenderini nuovo Arciprete di Chirignago. Alla sua investitura, il 23 marzo 1958 è presente il vescovo ausiliare di Venezia mons. Giuseppe Olivotti.
L'8 settembre 1958 viene eretta la parrocchia di Santa Maria del Suffragio, grazie al sostegno generoso della signora Adele Fornoni Bisacco, che va così a staccare la zona di Asseggiano dal territorio di Chirignago. Nel 1958 viene eretta anche la parrocchia di Santa Barbara.
Martedì 28 Ottobre 1958 all'undicesima votazione viene eletto papa il Card. Angelo Giuseppe Roncalli, Patriarca di Venezia, che assume il nome Giovanni XXIII (beatificato da Papa Giovanni Paolo II).
Nel 1959 don Albino Tenderini benedice ed inaugura in chiesa una lapide commemorativa di mons. Bottacin, nel primo anniversario della morte, con busto bronzeo opera dello scultore Remigio Barbaro da Burano (21.03.1911 - 19.01.2005). Il discorso ufficiale di commemorazione fu tenuto dal Prof. Eugenio Bacchion nel Cinema Teatro parrocchiale "Alessandro Manzoni".
Nel 1962 si costruisce una cappella a Villabona (Ca’ Zen di Chirignago) dedicata alla Madonna delle Grazie. Nel 1972 verrà eretta parrocchia autonoma (dal 1983 dedicata alla Natività di Gesù Cristo).
Il 30 novembre 1963 la parrocchia di Chirignago conta 5600 anime.
Il 5 aprile 1964 Visita Pastorale del Patriarca di Venezia Giovanni card. Urbani.
Nella semestrale "Rivista di Storia della Chiesa in Italia" di Luglio-Dicembre 1966 (Anno XX n.2) esce la pubblicazione di mons. Antonio Niero "Statuto della Confraternita di Santa Maria della Misericordia di Chirignago (Venezia)", Casa Editrice Herder, Roma.

 

Dal Servo di Dio Giovanni Paolo I al Grande Giubileo del 2000

Il 27 settembre 1970 il Patriarca Albino Luciani (poi Papa Giovanni Paolo I) è a Chirignago con l'Onorevole Costante Degan (1930-1988) di Venezia per inaugurare il nuovo campo sportivo parrocchiale "San Giorgio", altri campetti da gioco attorno alla chiesa e la pista di pattinaggio a rotelle costruita dal sig. Francesco Scandolin nel cortile della Scuola dell'Infanzia "Sacro Cuore", utilizzata poi anche come pista di atletica leggera e per i go-kart a pedali.
Sempre nel 1970, in occasione del primo centenario della posa della prima pietra della chiesa, don Luigi Gallo scrive il libro "Chirignago e Bottenigo di Mestre (Venezia)", poi ristampato nel 1986.
Nei primi anni '70 un evento musicale eccezionale coinvolge Chirignago: James Brown, il "Padrino del Soul", tiene un concerto memorabile in un teatro-tenda allestito appositamente nel campo sportivo parrocchiale. Al termine del concerto le locandine vanno letteralmente a ruba. Di lì a poco seguono altri concerti, come quello di Orietta Berti e del Banco del Mutuo Soccorso. L'offerta musicale a Chirignago negli anni Sessanta e Settanta è particolarmente interessante: presso il dancing Imperial (poi Sounds Palace) di via Miranese (angolo via dell'Asilo Vecchio) si esibiscono regolarmente dal vivo i più grandi nomi e complessi della scena musicale italiana ed internazionale: Massimo Ranieri, i Ricchi e Poveri, i New Trolls, i Formula 3, l'Equipe 84, gli Hopopi, i Camaleonti, i Giganti, gli Uragani, Le Orme, ... tanto per citare solamente qualche nome.
Il 14 giugno 1971 una violenta tromba d'aria si abbatte sulla zona compresa fra Gazzera e Chirignago. Grande sbigottimento e paura per un tornado che in pochi minuti scoperchia case, sradica alberi e provoca diversi ferimenti. Particolarmente colpita risulta la Scuola dell'Infanzia "Sacro Cuore", dove le coraggiose suore trascorrono momenti di panico e terrore stringendosi vicino a tutti i circa 210 tra bambini e ragazze del doposcuola presenti. La furiosa tromba d'aria devasta l'edificio, procurando gravi danni. Il tetto che copre gli alloggi delle suore crolla in più parti schiantandosi sui letti delle stesse. Anche il parco della vicina Villa Bisacco Palazzi subisce ingenti danni, perdendo diverse grandi piante rare proprio sul lato di via del Parroco. Il 10 giugno 1972 il Patriarca Albino Luciani è a Chirignago per inaugurare i lavori di ripristino.
L’8 Settembre 1972, festa della Natività di Maria Santissima, i padri orioniti si insediano nella Villa Bisacco-Palazzi: nasce il Centro "Don Orione" di Chirignago.
Il 16 settembre 1972 Visita Pastorale del Servo di Dio Papa Paolo VI al Patriarcato di Venezia.
Il 21 gennaio 1973 Visita Pastorale del Patriarca di Venezia Albino Luciani.
L'8 settembre 1974 il card. Luciani è nuovamente a Chirignago per inaugurare il nuovo Centro "Don Orione".
Domenica 26 ottobre 1975 è a Chirignago l'Abate Egidio Zaramella O.S.B. del monastero benedettino di San Giorgio Maggiore (Venezia) in occasione della festa della Dedicazione della chiesa.
Nel 1977 Giovanni Scaggiante, artista nato a Chirignago nel 1928, ove risiede e lavora, realizza la pala dell'Eucarestia, per il secondo altare sulla parete destra in cornu Epistulae, già del Sacro Cuore.
Domenica 23 aprile 1978, festa del patrono San Giorgio, è a Chirignago l'Arcivescovo mons. Loris Francesco Capovilla, Prelato di Loreto e già segretario del Beato Papa Giovanni XXIII, in occasione del primo Centenario dell'apertura al culto della chiesa (1878-1978). In questa speciale circostanza mons. Capovilla consacra l'altare versus populum, edificato in seguito alla riforma liturgica e successivamente sostituito dall'attuale.
Sabato 26 Agosto 1978 alla quarta votazione viene eletto papa il card. Albino Luciani, Patriarca di Venezia, che assume il nome Giovanni Paolo I (in corso la causa di beatificazione).
Nel 1980 è a Chirignago mons. Augusto Gianfranceschi, vescovo emerito di Cesena-Sarsina, in occasione del primo Centenario della Dedicazione della chiesa. Mons. Gianfranceschi benedice ed inaugura il nuovo Centro parrocchiale "Papa Albino Luciani": un edificio nuovo, ricavato dalla ristrutturazione dell'ex-stazio, che si alza tra il campanile e la casa canonica e che nei suoi locali accoglierà tutte le attività organizzate nell'ambito della programmazione pastorale della parrocchia.
Il 16 e 17 giugno 1985 Visita Pastorale del Beato Papa Giovanni Paolo II al Patriarcato di Venezia.
Il 27 ottobre 1985, in occasione della Festa della Dedicazione della chiesa, si festeggiano anche i 75 anni dell'apertura della Scuola dell'Infanzia Paritaria "Sacro Cuore", con solennità e grande partecipazione.
Dall'8 al 10 novembre 1985 prima Visita Pastorale del Patriarca di Venezia Marco card. Cè.
Nel 1987 il card. Patriarca Marco Cè nomina don Roberto Trevisiol Arciprete di Chirignago, a sostituire mons. Albino Tenderini dimissionario per raggiunti limiti di età in conformità al can. 538 §3 del Codice di Diritto Canonico.
Nel 1991 viene pubblicato il libro "Gente di Chirignago", testimonianze raccolte e ordinate da Armando Spolaor, fratello di mons. Odino Spolaor, ristampato nel 2002.
Nel 1992 esce la pubblicazione di mons. Antonio Niero "Arte Fede Storia nelle pale d'altare della chiesa di San Giorgio - Chirignago - Venezia". Sempre nel 1992 viene pubblicato il libro "Come vestivamo 1900-1950, Fotografie tratte dai ricordi di famiglia, Chirignago - Venezia".
Il 22 e 23 maggio 1993, solennità dell'Ascensione del Signore, seconda Visita Pastorale del Patriarca di Venezia Marco card. Cè.
Il 29 maggio 1994 concerto del pianista Olaf Laneri, primo classificato al Concorso Pianistico Nazionale "Premio Venezia", promosso dall'Associazione "Amici della Fenice" e dal Gran Teatro "La Fenice" di Venezia, per la rassegna "I concerti del Premio Venezia". In programma musiche di Johann Sebastian Bach (1685-1750), Domenico Scarlatti (1685-1757), Ludwig van Beethoven (1770-1827), Johannes Brahms (1833-1897) e Frédéric Chopin (1810-1849).
L'8 Dicembre 1995 il Coro "Lorenzo Perosi" esegue la “Messa di Gloria” in Fa maggiore per soli, coro ed orchestra di Pietro Mascagni (1863-1945), in occasione del 50° anniversario della morte, in collaborazione con il Coro Polifonico “Euterpe” di Spinea e con accompagnamento dell’Orchestra d’archi della Cappella Musicale San Gabriele Arcangelo di Mirano (con la partecipazione di altri strumenti per organico sinfonico), con la guida del Maestro Diego Trevisan. La registrazione live effettuata è tuttora inedita. L'8 Giugno 1997, con registrazione dal vivo, incide anche la “Missa Pontificalis II” di Lorenzo Perosi (1872-1956), in versione originale, con partitura per orchestra rilasciata dal Fondo storico della Cappella di San Marco, di proprietà della Procuratoria della Basilica di San Marco in Venezia, sempre con la guida del M° Diego Trevisan.
Reliquiario del cuore incorrotto di San Luigi OrioneIl 2 dicembre 1997 è a Chirignago il Patriarca Marco card. Cè per istituire dieci nuovi accoliti, tra i quali due sono di Chirignago.
Il 10 luglio 1998 muore mons. Albino Tenderini, già Arciprete di Chirignago.
Il 12 settembre 1999 è a Chirignago il Patriarca Marco card. Cè nel XXV anniversario dell'apertura del Centro "Don Orione". In questa importante occasione viene portata a Chirignago la reliquia del cuore di San Luigi Orione, in partenza per il santuario di Claypole (Argentina) dov'è tuttora custodita.
Il 21 ottobre 1999 è a Chirignago mons. Giovanni Giudici, Vescovo ausiliare e Vicario Generale dell'Arcidiocesi di Milano (dal 2003 vescovo di Pavia), accompagnato da più di trenta giovani presbiteri milanesi. La Santa Messa è celebrata in rito ambrosiano.

 

Dal Grande Giubileo del 2000 ad oggi

Nell'anno del Grande Giubileo del 2000 il giorno di Pasqua viene a coincidere con la festa del Santo Patrono San Giorgio martire: il 23 aprile. Una coincidenza molto rara; l'ultima volta era capitata nel 1916 e in futuro si verificherà nuovamente nel 2079.
Domenica 7 ottobre 2001 si tiene a Chirignago la XVI assemblea diocesana degli sposi, alla presenza del Patriarca Marco card. Cè, con tema "Sposi in Cristo, servi per amore - Il Ministero Regale degli sposi".
Il 6 aprile 2002 il Patriarca di Venezia Angelo Scola è a Chirignago per incontrare la comunità. Il 7 settembre 2002 è nuovamente a Chirignago per inaugurare e benedire la nuova ala del Centro "Don Orione".
Il 5 marzo 2003 è a Chirignago il Patriarca emerito di Venezia Marco card. Cé per presiedere la Santa Messa nel giorno di inizio della Quaresima, con il rito di benedizione e di imposizione delle Sacre Ceneri.
L'8 dicembre 2003, solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, a 70 anni dall'edificazione della grande sala monumentale "Ai Nostri Caduti", il Patriarca Angelo card. Scola è a Chirignago per inaugurare e benedire Casa Nazareth, alla presenza della Superiora Generale delle Figlie di San Giuseppe del ven. mons. Luigi Caburlotto Madre Francesca Lorenzet, di numerose autorità civili e della comunità tutta.
Il 1 giugno 2004 Chirignago accoglie la statua della Madonna di Loreto, giunta nell'ambito della Peregrinatio Mariae indetta dall'Azione Cattolica Italiana.
Il 15 settembre 2004, memoria della Beata Vergine Addolorata, è a Chirignago mons. Francisco Javier Martìnez Fernàndez, Arcivescovo metropolita di Granada (Spagna), accompagnato da numerosi seminaristi andalusi.
Nel 2004 la parrocchia di San Giorgio di Chirignago conta 7565 abitanti, ed è così la quinta del Patriarcato di Venezia per numero di abitanti.
Nel mese di dicembre 2004 viene presentato il libro di Graziella Lugato "I libri canonici della Chiesa San Giorgio di Chirignago", stampato grazie al Centro Studi Storici di Mestre.
Il 22 febbraio 2005 sono a Chirignago due cardinali elettori: il Patriarca di Venezia Angelo Scola e il Patriarca emerito Marco Cè. Insieme concelebrano la Santa Messa esequiale di don Ivano Bellin, nato a Chirignago il 6 settembre 1926 e morto il 20 febbraio 2005 a Zelarino, già parroco di Portegrandi, Castello di Lugugnana di Caorle e di Campalto.
Il 30 novembre 2005, festa di Sant'Andrea Apostolo, in occasione del CXXV anniversario della Dedicazione della chiesa, è a Chirignago il Patriarca emerito di Venezia Marco card. Cè per consacrare il nuovo altare versus populum, edificato in sostituzione del precedente (consacrato dall'Arcivescovo mons. Loris Francesco Capovilla, Prelato di Loreto e già segretario del Beato Papa Giovanni XXIII, in occasione del primo Centenario dell'apertura al culto della chiesa, il 23 aprile 1978, festa del patrono San Giorgio).
Nel gennaio 2006 viene presentato il libro di Gianni Montagni "Semo Forti!" scritto per ricordare Francesco Scandolin, a un anno dalla sua scomparsa, e il suo lavoro lungo mezzo secolo per dare speranze e risposte nuove ai giovani di Chirignago e del Mestrino.
Il 26 febbraio 2006, in occasione del Carnevale, si tiene in Piazza San Giorgio a Chirignago il Festival "Antiche Note", dedicato agli strumenti musicali meccanici: piani a cilindro, organi di barberia, organetti, autopiani, grammofoni e altri modelli. Una giornata indimenticabile, a cura dell'AMMI - Associazione Italiana Musica Meccanica che ha riunito appassionati e collezionisti, dove il pubblico ha potuto ascoltare antiche note da vecchi strumenti recuperati dal passato, il tutto condito da suonatori e cantanti in costume (organizzazione a cura dell'Associazione Culturale Taciturno Edison).
Il 1 novembre 2006, festa di Ognissanti, viene aperta al culto la nuova cappella del cimitero comunale di Chirignago, dedicata a Gesù di Emmaus.
Il 19 novembre 2006 è a Chirignago la Dott.ssa Paola Bignardi, Presidente nazionale dell'Azione Cattolica Italiana, per incontrare l'AC veneziana.
Nel gennaio 2007 viene presentata la pubblicazione "Callido, Bazzani, Mascioni, tre secoli di arte organaria a Chirignago - Venezia" (.pdf - 8.5 Mb), in occasione del restauro dell'organo "Vincenzo Mascioni" (1911, Op.300). Dello stesso periodo è la pubblicazione "AChirignago, una ricerca sull'Azione Cattolica di Chirignago - Venezia dalla fondazione al 1960" (.pdf - 7.5 Mb), stampata in occasione del XX anniversario della rifondazione dell'Azione Cattolica di Chirignago (1987-2007) e nel CCXL dalla nascita dell'Azione Cattolica Italiana (1868-2008).
Il 25 ottobre 2007 è a Chirignago mons. Carlo Roberto Maria Redaelli, Vescovo ausiliare e Vicario Generale dell'Arcidiocesi di Milano, accompagnato da un una ventina di giovani presbiteri milanesi. La Santa Messa è celebrata in rito ambrosiano.
Il 4 gennaio 2008, nel 50° anniversario della morte di mons. Riccardo Bottacin, il vescovo di Treviso mons. Andrea Bruno Mazzocato (dal 2009 Arcivescovo metropolita di Udine) officia una solenne celebrazione eucaristica in sua memoria, animata dal coro "Lorenzo Perosi", alla presenza di numerosi sacerdoti e dei parenti di monsignore. Al termine della Santa Messa viene scoperta e benedetta una targa commemorativa in marmo, posta sulla parete dell'ex canonica in Piazza San Giorgio. Viene pubblicato il libro di Gianni Montagni "El Bonsignor, storia di un prete di campagna e di un paese veneto nel Novecento", edito da Marcianum Press, e viene inaugurata la mostra in Sala "San Giorgio" “44 anni della nostra storia, 1914-58. Aspetti di vita religiosa e civile del nostro territorio quando è parroco di Chirignago mons. Riccardo Bottacin”. Il Maestro Domenico Severin, organista titolare della Cattedrale di Saint-Étienne de Meaux (Francia) registra all'organo "Vincenzo Mascioni" (1911 Op.300) della chiesa di Chirignago il Compact Disc "La Musique d'Orgue Italienne" (Vol. 12 - CD Syrius SYR 141420). Musiche di: Filippo Capocci (1840-1911), Remigio Renzi (1857-1930), Oreste Ravanello (1871-1938), Lorenzo Perosi (1872-1956), Costante Adolfo Bossi (1876-1953) e Marco Enrico Bossi (1861-1925). La nuova incisione discografica viene presentata in anteprima mondiale, con un concerto, l'11 ottobre 2008, con la partecipazione straordinaria del Maestro Arturo Sacchetti, autore del testo contenuto nel libretto che correda il CD. Il concerto si tiene nel XCIV anniversario dell'ingresso di mons. Riccardo Bottacin come Arciprete di Chirignago (1914), a conclusione dell’anno dedicato alla sua memoria, a mezzo secolo dalla scomparsa.
Il 29 marzo 2008, concerto in onore di San Luigi Orione, nel 50° della morte dell'Ing. Giacomo Bisacco Palazzi (5.12.1875 - 15.04.1958) e nel 40° della morte della sua sposa Adele Fornoni (13.02.1869 - 4.11.1968). Il soprano Mika Kunii, il soprano Rosa Stella Moccia, la pianista Kiyo Takahashi, la violinista Lucia Luque, accompagnate dall'orchestra "Ensamble Francesco Petrarca di Venezia" diretta dal Maestro Marco Paladin, eseguono musiche di Franz Joseph Haydn (1732-1809), Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791), Antonio Vivaldi (1678-1741), Johann Sebastian Bach (1685-1750) e Charles Gounod (1818-1893). Viene pubblicato il libro "I coniugi Giacomo Bisacco Palazzi e Adele Fornoni", scritto da don Oreste Maiolini F.D.P., direttore del Centro "Don Orione" di Chirignago.
Il 12 ottobre 2008 è a Chirignago il soprano Monica Gentina Ünel in occasione della Messa giubilare per il 50° di sacerdozio dello zio don Giuseppe Soldà S.d.B., nato a Chirignago. Alla Comunione canta il Panis Angelicus di César Franck (1822-1890) e l'Ave Maria di Bach-Gounod. Monica Gentina Ünel ha mosso i primi passi cantando in chiesa a Chirignago da piccola come solista, poi nel Coro "Lorenzo Perosi", e ha iniziato qui la sua strada fino ad arrivare al Teatro dell'Opera di Istanbul e a cantare per Papa Benedetto XVI in occasione del suo viaggio apostolico in Turchia nel dicembre 2006.
Il 1, 6, 14 e 15 marzo 2009 Visita Pastorale del Patriarca di Venezia Angelo card. Scola, con il Vescovo Ausiliare Beniamino mons. Pizziol.
Dal 21 al 24 marzo 2009 presso la Sala "San Giorgio" viene allestita la mostra “L’uomo della sindone di Torino”, a cura del Centro Internazionale di Sindonologia per il Triveneto, in preparazione all'Ostensione Straordinaria della Sacra Sindone (dal 10 aprile al 23 maggio 2010). La mostra si conclude con con una conferenza tenuta dal prof. Emilio Lazzarin, delegato del CIS, sul tema della Sindone.
Il 16 maggio 2009 il Vescovo Ausiliare del Patriarcato di Venezia Beniamino mons. Pizziol assiste al musical sulla vita di San Luigi Orione "C'è posto per tutti", portato in scena per l'80° volta (la quarta a Chirignago) dall'Orione Musical Group, presso il Centro "Don Orione", nel quinto anniversario della canonizzazione e nell'ambito della Festa della Riconoscenza.
Il 26 settembre 2009 è a Chirignago mons. Virgilio Pante I.M.C., Vescovo di Maralal (Kenya).
Il 27 marzo 2010 è a Chirignago il Patriarca di Venezia Angelo card. Scola per presiedere il pio esercizio della «Via Crucis», assieme al Vescovo Ausiliare Beniamino mons. Pizziol, in occasione della XXV Giornata Mondiale della Gioventù, sul tema: Mi gioco tutto. «Va', vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo, e vieni! Seguimi!» (Mc 10,21). La processione si snoda al Centro "Don Orione" per concludersi nella chiesa arcipretale di Chirignago, dove il Patriarca rivolge la sua parola ai fedeli ed imparte la Benedizione.
Il 12 settembre 2010 il Vescovo Ausiliare del Patriarcato di Venezia mons. Beniamino Pizziol è a Chirignago in occasione delle celebrazioni per il centenario della Scuola dell'Infanzia Paritaria "Sacro Cuore" e della presenza delle Suore Figlie di San Giuseppe del venerabile mons. Luigi Caburlotto. Alle celebrazioni è presente anche la Superiora Generale Madre Francesca Lorenzet. Nell'ambito dei festeggiamenti vengono pubblicati il libro di Nicola Da Ronco "1910-2010, Un dono per cento anni, Storia della Scuola dell'Infanzia Sacro Cuore di Chirignago (Ve) e della presenza delle Suore Figlie di San Giuseppe del Ven. Luigi Caburlotto" e il libro di Luigia Ferrarese Bortolato "Ti ricordi dell'Asilo? Raccolta di memorie sui primi cento anni di storia dell'Asilo "Sacro Cuore" di Chirignago e delle sue suore, le Figlie di San Giuseppe".
Il 26 settembre 2010 è a Chirignago mons. Virgilio Pante I.M.C., Vescovo di Maralal (Kenya).
Il 16 aprile 2011 è a Chirignago il Patriarca di Venezia Angelo card. Scola per presiedere il pio esercizio della «Via Crucis», assieme al Vescovo Ausiliare Beniamino mons. Pizziol, in occasione della XXVI Giornata Mondiale della Gioventù, sul tema: Passaggio assicurato. «Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede» (Col 2,7). La processione si snoda al Centro "Don Orione" per concludersi nella chiesa arcipretale di Chirignago, dove il Patriarca rivolge la sua parola ai fedeli ed imparte la Benedizione. La mattina dello stesso giorno il Papa Benedetto XVI aveva nominato mons. Beniamino Pizziol vescovo di Vicenza.
Il 3 maggio 2011 è a Chirignago il vescovo eletto di Vicenza mons. Beniamino Pizziol per il fioretto mariano dei giovani, ai quali dona la sua testimonianza sul tema: "La Chiamata degli Apostoli" (Mt 10, 1-15).
Il 7 e 8 maggio 2011 Visita Pastorale di Papa Benedetto XVI al Patriarcato di Venezia.

 

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L’antica chiesa di Chirignago, della fine del XIV secolo, demolita nel 1878

Progetto originale (1870-80)
del capocielo (baldacchino dell'altare maggiore)

Mons. Giuseppe Callegari
(1841-1906) in abiti cardinalizi
(1903-1906 ca.)



La chiesa e Piazza San Giorgio nei primi anni del Novecento

1905
La chiesa in una cartolina dei primissimi anni del Novecento

Il sarcofago dei parroci mons. Buso e mons. Bottacin in un acquerello del 1914

Piazza San Giorgio in una foto dei primi anni del Novecento

Prospetto assonometrico della fabbrica di scope Zerbo, oggi in abbandono, con la villa Cosulich (a dx) e la via Miranese col tram

1904 - La villa Fabris Favaro con campanile e bottega di alimentari

La statua della Beata Vergine del Rosario in una cartolina degli anni Venti


Ricordo della
Comunione Solenne

1922 - Il Maestro del Coro
Sante Zanon assieme a
don Riccardo Bottacin

L'asilo di Chirignago in una cartolina del 1921

La prima parte dell'Asilo Infantile in una cartolina del 1922

1922 - Il Coro di Chirignago con il M° Sante Zanon (in centro)


Piazza San Giorgio
in una cartolina del 1922

La chiesa di Catene, costruita tra il 1923 e il 1926 su progetto dell'ing. Ignazio Saccardo

Viale Rimembranza nel 1928
(già Strada Gyulaj,
poi Via Risorgimento)

1927 - Piazza San Giorgio con la villa Fabris Favaro

La chiesa ed il campanile in una cartolina del 1927

1928 - Piazza San Giorgio all'arrivo del tram

1927- Il municipio di Chirignago prima del rinnovo del 1928

1927 - Il municipio di Chirignago prima del rinnovo del 1928

Il municipio di Chirignago dopo il rinnovo del 1928

La squadra di calcio negli anni '20 davanti alla pesca di beneficenza

Folla festosa degli anni Trenta davanti alla pesca di beneficenza

La pesca di beneficenza
della Fiera Franca negli anni '30

La chiesa in una cartolina dei primi anni '30 del Novecento

Piazza San Giorgio in una
cartolina degli anni '30


Il municipio rinnovato nel 1928 dal potestà Pietro Orsi


Piazza San Giorgio in una cartolina degli anni '30

Piazza San Giorgio in una cartolina degli anni '30

Le scuole di Asseggiano in una cartolina degli anni '30

La chiesa ed il campanile in una cartolina degli anni '30

La chiesa ed il campanile in una cartolina degli anni '30

L'interno della chiesa nel 1930
nel 50° della consacrazione


Piazza San Giorgio
vista da Nord nel 1937

1939 - mons. Riccardo Bottacin nel XXV di parrocato con mons. Manzoni (a sx) e don Antonio Saccardo (a dx) in piazza

1944 Foto RAF (Royal Air Force) dei bombardamenti a Chirignago. Sono visibili trincee anticarro

Strada Gyulaj
(oggi Via Risorgimento)

1909 - La prima diligenza a motore esce da Villa Emma

La facciata Sud di Villa Emma (Gyulaj-Friedenberg)
come si presentava prima del restauro nel tardo Ottocento

Laghetto artificiale nel parco di
Villa Emma (Gyulaj-Friedenberg)

Villa Emma (Gyulaj-Friedenberg)
in una cartolina degli anni '30

La famiglia Friedenberg - Oreffice a Villa Emma nel 1936

La barchessa di Villa Gyulaj-Friedenberg negli anni '40

Facciata Sud di Villa Emma

Ghiacciaia del parco-giardino di
Villa Emma (Gyulaj-Friedenberg)

Fontana del giardino Villa Emma

Cartolina di Villa Emma
(Gyulaj - Friedenberg)

oggi in totale abbandono

Villa Emma (Gyulaj-Friedenberg) in una foto degli anni '40


Biciclettata davanti alla chiesa
negli anni '40

La porta del campanile negli anni Cinquanta quando le campane si suonavano tirando grosse funi


Il Palazzo Comunale in una fotografia degli anni '50


La statua della Beata Vergine di Lourdes nell'anno mariano 1954

La Madonna Pellegrina in chiesa con i bambini dell'asilo e mons. Ermenegildo Fusaro (marzo 1950)

La Madonna Pellegrina in asilo a Chirignago con la Gioventù Femminile di AC (marzo 1950)

La cappella dell'asilo "Sacro Cuore" come si presentava prima della riforma liturgica


1956 - Mons. Riccardo Bottacin
(in centro) con i cappellani
don Primo Zanardi (a sinistra) e don Giovanni Sari (a destra)


Mons. Bottacin celebra la Santa Messa solenne assieme
a don Giovanni Sari (in primo piano) e a don Primo Zanardi

Mons. Bottacin (al centro), don Primo Zanardi (a sinistra), don Giovanni Sari (a destra davanti) e don Romeo Carniato (a destra)

Gli uomini di Azione Cattolica davanti alla sala monumentale
"Ai Nostri Caduti"
(1954)

Gli uomini di AC davanti la chiesa
Festa della Bandiera 1957

Gli uomini di Azione Cattolica davanti alla chiesa per la
Festa della Bandiera 1957


L'ultima Messa celebrata da mons. Bottacin nel Natale 1957

L'ultima Messa celebrata da mons. Bottacin nel Natale 1957

Il Municipio con le scuole elementari "Cristoforo Colombo" negli anni Sessanta

La consolle dell'organo Vincenzo Mascioni (1911 op.300) (1959)

L'organo Vincenzo Mascioni (1911 op.300) nel 1959

Il municipio in una foto
degli anni Sessanta

La Scuola dell'Infanzia paritaria
"Sacro Cuore di Gesù"

Mons. Valentino Vecchi inaugura l'ampliamento dell'asilo (1962)

Novembre 1962 Santa Messa presso il Monumento ai Caduti



Il Monumento ai Caduti di tutte le guerre in una cartolina del 1958


Il Monumento ai Caduti di tutte le guerre in una foto degli anni '60


Il Monumento ai Caduti in una foto degli anni '60

La chiesa ed il campanile in una foto dei primi anni Sessanta

La chiesa ed il campanile in una fotografia dei primi anni Sessanta

La chiesa ed il campanile
in una foto degli anni Sessanta

Piazza San Giorgio con le mercerie in una foto degli anni Sessanta

La chiesa ed il campanile
illuminati per le S. Missioni 1965


La chiesa ed il campanile in una foto degli anni Sessanta


Anni Settanta


Anni Settanta


Villa Dal Lago - Scarpa
in una foto degli anni '60,
oggi in totale abbandono

Il grande busto in bronzo posto sopra la tomba di mons. Bottacin, opera del 1959 di Giorgio Cagnin


Il grande busto in bronzo posto sopra la tomba di mons. Bottacin, opera del 1959 di Giorgio Cagnin (nella foto accanto alla tomba)

 

LE EDICOLE RELIGIOSE


Il capitello di Via della Madonnetta (1719), posto sulle mura della Villa Cecchini - Giorgi

Il capitello di Via del Parroco
(Villa Bisacco - Palazzi),
del 1890

Il capitello di via Miranese, miracolosamente intatto dopo il tragico bombardamento del 1943

La benedizione ed inaugurazione del capitello alla Vergine Immacolata di via Ivancich
con mons. Riccardo Bottacin e don Primo Zanardi (maggio 1955)

 

MATRIMONI...



Anni '30 - all'uscita della chiesa con parenti ed amici

Anni '40
Un passatempo di generazioni


1936 - all'uscita della chiesa con parenti, amici e mons. Bottacin


Settembre 1945
in presbiterio

Settembre 1945
all'uscita della chiesa


Settembre 1945
assieme a mons. Bottacin


Settembre 1946

Settembre 1947 - corteo nuziale sul sagrato

Settembre 1947 - all'uscita della chiesa con parenti ed amici

Ottobre 1952

Ottobre 1952

Ottobre 1952

Ottobre 1952

Ottobre 1952

Ottobre 1952


Anni '40 - all'uscita della chiesa
con parenti ed amici

Davanti all'altare della Beata Vergine della Misericordia


Gennaio 1953 - matrimonio celebrato da mons. Bottacin

Settembre 1951

1957 - in sacrestia

Primi Anni '60

Anni '50

Anni '50

Primi anni '70

maggio 1973

maggio 1973

giugno 2008

giugno 2008

giugno 2008

giugno 2008

 

... E FUNERALI


1934 - Viale Rimembranza
(oggi via Risorgimento)

1934 - Viale Rimembranza
(oggi via Risorgimento)

1934 - Viale Rimembranza
(oggi via Risorgimento)

1934 - Corteo funebre in
Piazza San Giorgio

1934 - catafalco
all'interno della chiesa

1955 - Corteo funebre per il rientro a Chirignago della salma di un marinaio morto a Bengasi (Libia) nel 1942

Corteo funebre lungo la via Miranese (settembre 1950)

Corteo funebre davanti alla villa Cosulich (settembre 1950)

Corteo funebre
(settembre 1950)

Il sagrato della chiesa
(settembre 1950)

Settembre 1950

Interno della chiesa
(settembre 1950)

All'uscita dalla chiesa
(settembre 1950)

In cimitero, davanti al Crocifisso dell'Anno Santo 1933-34 (1950)

In cimitero davanti al Crocifisso dell'Anno Santo 1933-34

All'uscita dalla chiesa
(settembre 1950)

Corteo funebre lungo
la via Miranese (anni '50)

1959 - Il sarcofago dei parroci
mons. Buso
e mons. Bottacin

 

Le celebrazioni nel primo anniversario (1959) della morte di mons. Riccardo Bottacin
Santa Messa celebrata dal nuovo arciprete don Albino Tenderini, scoprimento della lapide commemorativa con busto in chiesa, processione alla tomba e discorso di commemorazione tenuto dal prof. Eugenio Bacchion, presso il cinema-teatro "Alessandro Manzoni"






Le bambine dell'asilo con la mantellina


Mons. Ermenegildo Fusaro legge i telegrammi







 

 

I SACERDOTI NOVELLI DI CHIRIGNAGO



Processione in Piazza San Giorgio
per la Prima Santa Messa
di don Guido Spolaor
26 giugno 1949

Mons. Bottacin accompagna padre Armando Manente C.S.Ch, nella processione in Piazza San Giorgio per la prima Santa Messa - 1 luglio 1951

Mons. Bottacin con il padre cappuccino Giancarlo Mialich, dopo la celebrazione della prima Messa il 2 maggio 1954


Don Giuseppe Soldà S.d.B. riceve l'ordinazione presbiterale per l'imposizione delle mani del vescovo mons. Michele Alberto Arduino S.d.B., assieme ad altri 32 diaconi provenienti da undici nazioni, nel Santuario Basilica di Santa Maria Ausiliatrice a Valdocco (Torino),
1 luglio 1958


Don Giuseppe Soldà S.d.B. riceve l'ordinazione presbiterale per l'imposizione delle mani del vescovo mons. Michele Alberto Arduino S.d.B., assieme ad altri 32 diaconi provenienti da undici nazioni, nel Santuario Basilica di Santa Maria Ausiliatrice a Valdocco (Torino),
1 luglio 1958


Processione in Piazza San Giorgio per don Giuseppe Soldà S.d.B nel giorno della sua prima Santa Messa a Chirignago
13 luglio 1958


Prima Messa di don Giuseppe Soldà S.d.B, 13 luglio 1958.
Don Giuseppe è tra don Armando Battistich (a sx) e don Fabiano Scaggiante (a dx), con il parroco don Albino Tenderini (in piviale)



Don Giuseppe Soldà S.d.B.
celebra la prima Santa Messa
tra don Fabiano Scaggiante (a sx)
e don Armando Battistich (a dx)
13 luglio 1958


Don Giuseppe Soldà S.d.B con parenti ed amici in festa per la prima Santa Messa a Chirignago, nel parco-giardino di Villa Bisacco
13 luglio 1958

 

 

PATRIARCHI, METROPOLITI, ARCIVESCOVI, VESCOVI ED ABATI...


L'Azione Cattolica con il Servo di Dio Patriarca Pietro card. La Fontaine in Visita Pastorale
(16 novembre 1929)

1929 - Il Servo di Dio Pietro card. La Fontaine, Patriarca,
con don Riccardo Bottacin

11 Settembre 1955 - Il Patriarca Angelo card. Roncalli posa la prima pietra della chiesa di Gazzera

I funerali di mons. Riccardo Bottacin celebrati dal Patriarca Angelo Giuseppe card. Roncalli (poi Beato Giovanni XXIII)
il 7 gennaio 1958


23 marzo 1958 - Il Vescovo ausiliare di Venezia mons. Giuseppe Olivotti investe don Albino Tenderini nuovo arciprete di Chirignago


Il Patriarca Giovanni card. Urbani in Visita Pastorale alla parrocchia di Asseggiano nel 1964, con mons. Roberto Voltolina arciprete di Zelarino


Il Patriarca Albino Luciani in Piazza San Giorgio con don Albino Tenderini per l'inaugurazione del campo sportivo parrocchiale (1970)

Il Patriarca Albino Luciani e l'Onorevole Costante Degan per l'inaugurazione del campo sportivo "San Giorgio" e di altri campetti da gioco attorno alla chiesa
(27 settembre 1970)

Il Patriarca Albino card. Luciani (poi Papa Giovanni Paolo I) a Chirignago per le Cresime (1972) con mons. Tenderini e mons. Mario Senigaglia

L'abate benedettino di San Giorgio maggiore (Venezia) Egidio Zaramella con il parroco mons. Albino Tenderini, mons. Odino Spolaor, mons. Primo Zanardi e Padre Romeo Carniato
(26 ottobre 1975)


L'Arcivescovo mons. Loris Francesco Capovilla, Prelato di Loreto e già segretario di Papa Giovanni XXIII, a Chirignago per la consacrazione dell'altare versus populum
(23 aprile 1978)



Il Patriarca Marco card. Cè con i bambini della Scuola dell'Infanzia "Sacro Cuore" nella sua prima Visita Pastorale
(8-10 novembre 1985)


Il Patriarca Marco card. Cè in Visita Pastorale in asilo (1985)


Il Patriarca Marco card. Cè in Visita Pastorale (1985)


Il Patriarca Marco card. Cè in Visita Pastorale in asilo (1985)


Il Patriarca Marco card. Cè nella cappella del SS.mo Crocifisso (primi anni '90)


Il Patriarca di Venezia
Marco card. Cè nella cappella del SS.mo Crocifisso



Il Patriarca di Venezia Angelo card. Scola a Chirignago per le Cresime (8 dicembre 2003)


L'inaugurazione della nuova ala del Centro "Don Orione"
7 settembre 2002

L'inaugurazione della nuova ala del Centro "Don Orione"
7 settembre 2002

Taglio del nastro con il Patriarca di Venezia Angelo card. Scola
7 settembre 2002


Il Patriarca Angelo card. Scola visita la Galleria "La Piccola" con Giovanni Scaggiante (2003)


L'Arcivescovo metropolita di Granada (Spagna) mons. Francisco Javier Martìnez Fernàndez a Chirignago
(15 settembre 2004)


Il vescovo ausiliare di Venezia mons. Beniamino Pizziol a Chirignago per le Cresime
(8 dicembre 2009)

 

Il cardinale Marco Cè, Patriarca emerito di Venezia, a Chirignago per la consacrazione del nuovo altare versus populum, il 30 novembre 2005, festa di Sant'Andrea Apostolo,
in occasione del CXXV anniversario della Dedicazione della chiesa

 

25 ottobre 2007 - Santa Messa in rito ambrosiano presieduta da
S. Ecc. mons. Carlo Roberto Maria Redaelli,
Vescovo ausiliare Vicario Generale dell'Arcidiocesi di Milano,
con i giovani presbiteri milanesi

 

26 settembre 2009 - Santa Messa celebrata da S. Ecc. mons. Virgilio Pante I.M.C.,
Vescovo di Maralal (Kenya)

“Rimasi colpito dall’atteggiamento di superiorità e supponenza di molti soldati provenienti dalle grandi città, rispetto all’umiltà di quelli che invece provenivano dalla provincia o dai paesini. Mi colpì la gentilezza e la generosità di alcuni ragazzi abruzzesi, emiliani e veneti, e divenni molto amico di un giovane di nome Luigi Righetti. Era di Chirignago, una località vicino Venezia. Ricordo come se fosse oggi che la mattina, invece del caffè beveva degli alcolici, cosa assolutamente normale per la sua tradizione. Siamo rimasti amici per tutta la vita e quando è scomparso prematuramente, con il fegato a pezzi, mi sono chiesto quanto abbia pesato quell’abitudine mattutina. Ne ricordo la gentilezza, la pazienza: durante il periodo di libera uscita aspettava sempre che scrivessi le lettere alla mia fidanzata Maria, che oggi è mia moglie. E io scrivevo lettere interminabili, anche di sei pagine al giorno”.
Ennio Morricone, Lontano dai sogni - conversazioni con Antonio Monda, pagg. 70-71, Arnoldo Mondadori Editore, 2010