La chiesa parrocchiale di Monte di Malo (Vicenza)

Dedicata a San Fabiano e Sebastiano e successivamente dedicata per volontà del parroco don Gaetano Montanaro a San Giuseppe, sorge su un cucuzzolo roccioso e la sua costruzione, iniziata nel 1893, si è conclusa intorno al 1938 con l’ultimazione del campanile.
La facciata presenta finestre bifore e monofore di stile veneziano. Questo elemento, insieme con i mosaici presenti all’interno della chiesa, è riconducibile al fatto che i lavori furono affidati a Saccardo. È logico che egli abbia trasportato anche a Monte di Malo la ricchezza, lo splendore dei mosaici e lo stile tipico della Repubblica Serenissima.
Nella loggia troviamo la statua della Pietà, un’opera quattrocentesca di notevole pregio purtroppo rovinata da una ristrutturazione e soprattutto da una tinteggiatura errata.
Resta comunque espressione dell’arte popolare e della religiosità delle genti, immigrate dalla Baviera dette impropriamente “Cimbre”, che abitavano a Monte di Malo a quell’epoca.
Nell’interno della chiesa si possono ammirare dei capolavori. Nell’altare maggiore, oltre ai due splendidi angeli, si notano subito i mosaici e questi sono di vari tipi. Mosaici con funzione decorativa riconoscibili per le motivazioni floreali, geometriche, e mosaici con funzione simbolica, in cui appaiono la spiga di grano e il calice per indicare l’Eucarestia; inoltre ci sono i mosaici raffigurativi e proprio nella parte anteriore dell’altare troviamo quello più splendido: si tratta della cena dei Discepoli di Emmaus con Gesù. È un vero e proprio capolavoro, riconosciuto dalla critica e dagli esperti d’arte come eccezionale.
Vediamo ai due lati del coro due grandissimi affreschi. A sinistra è rappresentato il rifiuto di Betlemme, con Giuseppe e Maria che cercano rifugio in una grotta perché respinti dagli abitanti della città. A destra, invece, lo sposalizio di Maria e Giuseppe con tutto lo sfarzo e il corredo di costumi di folklore orientale. Le due opere sono di Napoleone Girotto, un pittore di Schio, molto rinomato e celebre per aver fatto affreschi di eccellente fattura non solo dal punto di vista artistico ma anche dal punto di vista storico e archeologico. Si tratta infatti di un pittore che ha effettuato dei viaggi in Terra Santa di cui ha studiato gli usi, i costumi e l’abbigliamento, presenti e passati, che sono raffigurati quanto più fedeli a quelli che potevano essere ai tempi di Gesù.
Scendendo dal coro, ci dirigiamo verso l’altare della Madonna e anche qui vediamo mosaici floreali, mosaici simbolici e decorativi, ma quello che più commuove sono due piccoli mosaici posti ai lati. Quello a sinistra rappresenta una donna che sta offrendo un cesto con delle uova.
Il fatto si riferisce all’offerta, compiuta dalle donne di Monte di Malo, delle uova deposte dalle galline nei giorni di Sabato come contributo per l’erezione dell’altare. Alla destra don Gaetano Montanaro racconta al Vicario Vescovile, venuto a verificare l’andamento dei lavori della costruzione della nuova Chiesa parrocchiale, le modalità di raccolta di fondi per la costruzione dell’altare. Nel mosaico si nota anche la mancanza il campanile, provvisoriamente sostituito da un piccolo edificio in muratura che sostiene una campana.
Ci portiamo adesso all’altare di San Giuseppe che presenta qualche anomalia. Cominciamo dall’alto; la stupenda scena del trapasso di San Giuseppe, confortato da Maria e da Gesù dalle tinte sgargianti. Sotto, al centro dell’altare un grande mosaico rappresenta un edificio in forte prospettiva. La statua di San Giuseppe che vi è stata posta davanti proviene da Nove di Bassano ma non si inserisce nel contesto perché di dimensioni eccessive e finisce per umiliare il mosaico retrostante. In basso c’è un’altra piccola scena, sempre in mosaico, della vita domestica a Nazareth con la Sacra Famiglia che sta lavorando. Per un’infiltrazione di umidità, la mano della Madonna protesa verso Gesù è stata deteriorata ed il mosaico ed è stato ritoccato probabilmente da un altro mosaicista meno abile per cui si nota la sproporzione della mano rispetto al contesto del mosaico. Ai lati troviamo degli affreschi di Napoleone Girotto ma di fattura più abbozzata che definita, eseguiti piuttosto in fretta e certamente non confrontabili con le grandi scene affrescate ai lati dell’altare.
L’altare di San Antonio da Padova, presenta dei semplicissimi affreschi, dei mosaici floreali e dei disegni piuttosto ingenui quasi, sembra la pittura caratteristica di un ragazzino. Veramente splendidi, invece, sono due mosaici che rappresentano la vita del santo.
Di fronte a questo altare sorge quello della Santa Croce per ricordare i caduti in guerra e qui con il mosaico dorato con la poderosa struttura del monumento stesso si avverte la retorica legata alla vittoria nella Prima Guerra Mondiale: l’esaltazione dei caduti, degli eroi che hanno salvato la Patria.
In alto, verso il soffitto, troviamo vari affreschi, probabilmente dovuti ad una mano molto abile che sembra richiamare quella del Girotto. Ai quattro angoli del soffitto troviamo delle scene relative alla vita di Giuseppe ebreo e queste stabiliscono un chiaro confronto tra Giuseppe ebreo e Giuseppe che sposa Maria, la madre di Gesù. Inseriti all’interno di questi quattro affreschi angolari ci sono altri affreschi di tema biblico che richiamano le scene di Mosè, Noè, Esaù e Giacobbe; scene bibliche che ricordano alcuni episodi fondamentali dei patriarchi. Sul soffitto invece c’è il funerale di San Giuseppe e il trasporto del suo spirito in Cielo con la visita di Gesù che passa dagli inferi attraverso i santi verso il cielo. È tutta una scena allegorica, molto complessa e di grande effetto.
L’Oratorio, alla sinistra dell’altare maggiore, presenta l’altare del 1640 dell’antico Oratorio di S. Rocco edificato in occasione della peste del 1630 che aveva flagellato anche Monte di Malo.
Quest’altare fu trasportato dalla chiesetta dove ora sorge il laboratorio di confezioni V.R.C. per il culto, mentre il vecchio edificio sacro di San Rocco fu demolito per costruire la nuova Parrocchiale.