Il Compact Disc “La musique d’Orgue Italienne”
(Vol.12 - CD Syrius SYR 141420)
M° Domenico Severin
Organo "Vincenzo Mascioni" (1911 Op.300) di Chirignago

 

Domenico Severin

 

Organo "Vincenzo Mascioni" (1911 Op.300)

 

PROGRAMMA CONTENUTO NEL CD

Filippo CAPOCCI (1840-1911)
Scherzo, extrait de “Pezzi Originali per Organo” Libro III/13
Fuga in sol minore, de “Dieci Composizioni per organo”

Remigio RENZI (1857-1930)
Toccata in Mi maggiore

Oreste RAVANELLO (1871-1938)
Sette Corali per Organo, Op. 29
O quam metuendus est, Adoro Te, Agnus Dei, Stabat Mater, Salve Regina, Inviolata, Te Deum

Lorenzo PEROSI (1872-1956)
Offertorio su Veni Creator

Costante Adolfo BOSSI (1876-1953)
De “Six Morceaux pour orgue, Op. 37”
Prélude,  Méditation, Scherzo, Grand Chœur

Marco Enrico BOSSI (1861-1925)
Six Pièces pour Grand Orgue, Op. 70
Prélude, Musette, Choral, Scherzo, Cantabile, Alléluia-Final
Scherzo in sol minore, extrait de “Due scherzi, Op. 49”

 

--    booklet by Maestro Arturo SACCHETTI    --

 

CD Syrius SYR 141420

Enregistrement et montage: Bernard Neveu

Gravure et pressage: Dupliitechnologies

Enregistré en Avril 2008 en l'Église de Chirignago (Venezia), Italie

Disponible en version: DTS & DVD audio 5 Canaux

Direct Soundfield Recording DSR® (voir en dernière page du livret)

Distribution: Codaex

Made in E.U.

© SCAM / SYRIUS 2008

«Allorquando nel 1910 si decise di dotare la chiesa di S. Giorgio in Chirignago (VE) di un nuovo organo, successore dopo quelli edificati da Gaetano Callido nel 1767  e da Pietro Bazzani nel 1877, la scelta cadde, a seguito della consulenza offerta dagli organisti Delfino Thermignon ed Oreste Ravanello, sulla bottega organaria Vincenzo Mascioni di Cuvio (VA), che prevalse sulle botteghe organarie Beniamino Zanin di Codroipo – Camino al Tagliamento (UD) ed Annibale Pugina di Stanghella (PD). Il collaudo avvenne il 1° giugno 1911 ad opera di Oreste Ravanello, direttore della Cappella Antoniana di Padova, che propose un programma comprendente composizioni di Frescobaldi, J.S. Bach e Benedetto Marcello.
Lo strumento, nella sua struttura timbrica, rispecchiò la temperie organologica dell’epoca, sia nei meccanismi, sia nella fonica: trazione pneumatica, 21 registri completi azionati da due tastiere (Grande Organo e Recitativo-Espressivo) e pedaliera distesa, registri di accoppiamento, pistoni e pistoncini dinamici, combinazione libera, staffe per il crescendo e per l’espressione. Influirono, ovviamente, nella sua struttura i portati del motu proprio Inter pastoralis officii sollicitudines emanato da Pio X il 22 novembre 1903, che pur considerando gli aspetti della musica sacra nei luoghi di culto serbò particolare attenzione per la funzione dell’organo; a tale attenzione non furono estranei i contributi portati dai testimoni alla stesura del documento, e cioè gli organisti Giuseppe Terrabugio, Giuseppe Gallignani, Marco Enrico Bossi, Riccardo Felini, Luigi Bottazzo, Oreste Ravanello e Filippo Capocci. Nel volgere di pochi anni l’organo italiano  sinfonico-teatrale, ricco di storia e di personalità, immortalato da blasonati maestri d’organo quali, tra altri, i Fratelli Serassi, il Locatelli, gli Amati, i Bossi, il Bernasconi, il Lingiardi, il De Lorenzi, i Maroni-Biroldi, i Prestinari, che aveva stimolato la creatività di geniali compositori, spesso organisti, decadde inesorabilmente, surclassato da progredite macchine sonore costrutte in Francia, Inghilterra, Austria e Germania.
L’organo moderno, così definito per le sue potenzialità e per la perfezione dei meccanismi, impresse una scossa traumatica alla scrittura organistica, che dovette realizzare un trapasso dalla concezione dei registri spezzati posati su una o due tastiere e su una pedaliera ridotta, dai limiti connessi alle peculiarità timbriche asservite all’imitazione dell’orchestra e dalle ristrette risorse offerte da tastiere e pedaliere limitate. Ne risentì l’operato dei compositori, coinvolti in una sfida, destinatari di una provocazione, succubi del pondo creativo espresso dalle scuole otto-novecentesche francesi, inglesi ed austro-tedesche. Sin dagli ultimi anni dell’Ottocento, e l’apparizione in dispense, sin dal 1893, del Metodo teorico-pratico per lo studio dell’organo moderno a cura di Marco Enrico Bossi e Giovanni Tebaldini per i tipi dell’editore Carisch & Jänichen di Milano, è il segno probante di tempi che stavano mutando, vede la luce una creatività organistica autoctona, autenticamente italiana, protesa all’esaltazione dell’organo, nobilitata dai parti di autori quali Filippo Capocci, Luigi Bottazzo, Roberto Remondi, Remigio Renzi, Marco Enrico Bossi, Giuseppe Terrabugio, Oreste Ravanello, Arnaldo Galliera, Lorenzo Perosi, Giovanni Pagella, Ulisse Matthey, Pietro Alessandro Yon e Raffaele Manari.
La silloge presente in questa produzione discografica, molto opportunamente, delinea il fondamentale rapporto tra arte organaria e creatività organistica, e non potrebbe essere altrimenti. I fasti sonori dell’organo ‘Mascioni’ trovano nelle poetiche suggestioni degli autori prescelti felice e compiuta traduzione.
La classicità nobile e composta di Filippo Capocci promana dallo Scherzo e dalla Fuga in sol minore, mirabili sintesi di equilibrio formale e di misurata espressione, che idealmente si inanellano con la Toccata in mi maggiore di Remigio Renzi, travolgente ed affascinante per l’edonismo virtuosistico espresso. Si tratta di frutti della scuola romana, rimasta organologicamente ed organisticamente in ombra nel Sette-Ottocento, forse oscurata dalla rigogliosa fioritura polifonico-vocale, ma che si riscatta mirabilmente con i suoi profeti.
Sensibili trame d’arte e di vita accomunano Oreste Ravanello, Lorenzo Perosi e Marco Enrico Bossi, che vissero magiche atmosfere organistiche sotto le volte della basilica di S. Marco a Venezia, testimone delle loro entusiaste improvvisazioni, dei loro cimenti, della loro competitività. Un’amicizia sincera, contrassegnata da reciproca stima ed ammirazione, favorì in quello spirare del secolo un gemellaggio unico e raro; un triangolo li univa, la basilica del Santo a Padova ove operava Oreste Ravanello, il Liceo musicale a Venezia retto da Marco Enrico Bossi e la Cappella marciana a Venezia diretta da Lorenzo Perosi, vera fucina di ideali e di slanci, prodromo dei loro frutti creativi, seme di una realtà che avrebbe positivamente influito sugli sviluppi delle generazioni successive. Ci si smarrisce nella poesia, satura di ispirazione, dei Sette corali di Ravanello, nella freschezza dell’Offertorio su «Veni Creator» di Perosi e nella sfrenata fantasia dei Six Pièces di Bossi ove l’organo parla con suadente melodiosità, con effetti felici e con geniali scelte.
Costante Adolfo Bossi risentì della enorme fama del fratello maggiore; una produzione non ampia rivela una personalità nobile ed un gesto creativo rimarchevole. I brani presenti, tratti dai Six Morceaux pour orgue, s’impongono per sobrietà di accenti e per la proprietà della scrittura e ben coronano la scelta intelligente e coerente della proposta discografica».
Arturo Sacchetti, dalle note critiche contenute nel booklet del CD

«Ed infine, last but not least, andiamo a recensire un altro bellissimo disco dedicato all'organo italiano moderno ed alla sua musica realizzato dalla casa editrice francese Syrius e facente parte della collana "La Musique d'Orgue Italienne", di cui è il dodicesimo volume.
Anche questa volta Domenico Severin, organista di cui abbiamo già positivamente recensito precedenti performances, rivela una predilezione spiccata per la musica organistica italiana del periodo a cavallo tra Ottocento e Novecento del secolo scorso, periodo di grandissimo fermento e di radicale innovazione sia in termini organologici che organistici che si rivelò essere un vero e proprio cambio di passo radicale nel mondo dell'organo italiano e che venne, per questa sua dirompente carica innovativa, definito, anche abbastanza impropriamente, come "Riforma". In effetti il movimento riformista, che inizia nei primi Anni Novanta dell'Ottocento, se dapprima prende le mosse dalle novità tecnologiche dell'organaria inglese, francese e germanica, producendo una rivoluzione epocale nella costruzione degli organi italiani, ben presto si coniuga con il famoso "Motu proprio de restauratione musicae sacrae - Inter pastoralis officii sollicitudines", emanato da Pio X nel giorno della ricorrenza di Santa Cecilia del Novembre 1903, il primo documento moderno emanato (originariamente in lingua italiana) da un Pontefice per la definizione delle caratteristiche della Musica Sacra, Religiosa e Liturgica, che definisce anche e molto precisamente le funzioni e le modalità dell'utilizzo dell'organo, riconferendogli la dignità e l'importanza liturgica che aveva perduto nel corso del secolo precedente. Dall'incontro di questi due eventi epocali nacque il movimento "Ceciliano", che propugnava, tra l'altro, un forte ritorno dell'organo e della sua musica al glorioso passato della polifonia classica al servizio del canto e della liturgia.
Mascioni fu tra gli organari che più seguirono questa corrente organaria, e lo strumento che possiamo ascoltare in questo disco può essere considerato una "summa" dell'applicazione delle regole ceciliane all'organo italiano, incluso l'aspetto estetico, con le sue canne di facciata sistemate libere e senza cassa, in una disposizione che non a caso gli addetti ai lavori chiamano, appunto, ceciliana.
Il repertorio qui proposto da Domenico Severin è semplicemente delizioso, con brani di Capocci (Scherzo e Fuga in Sol minore), Marco Enrico Bossi (Six Pièces pour Grand Orgue Op. 70), Oreste Ravanello (Sette Corali per Organo Op. 29), Costante Adolfo Bossi (Quattro brani tratti dai Six Morceaux pour Orgue Op. 37), la Toccata in Mi maggiore di Renzi ed il bellissimo Offertorio sul Veni Creator di Perosi, chiudendo il disco con lo Scherzo in Sol minore, ancora di Marco Enrico Bossi.
Inutile dire che anche qui, come nel disco precedentemente recensito e relativo all'organo della chiesa di S. Agostino di Roma, repertorio ed organo vanno a nozze, ed il risultato, almeno a nostro parere, è semplicemente stupendo ed abbiamo veramente tratto piacere dall'ascolto delle sonorità piene, robuste e rotonde di un tipo di organo che si pone totalmente in antitesi con le teorie della contemporanea filologia organaria ma che ci propone un fascino del tutto particolare.
L'interpretazione di Domenico Severin è caratterizzata da una splendida tecnica esecutiva, brillante e mai sopra le righe, coniugata con una profonda conoscenza del repertorio, da cui traspare evidente una filologia interpretativa che coglie alla perfezione lo spirito di queste musiche e ce le restituisce pervase dell'atmosfera di grande rinnovamento organistico caratteristica di quel periodo. Personalmente abbiamo gradito parecchio la splendida ed imponente Fuga in Sol minore di Capocci, la Toccata di Renzi, i suggestivi e quasi immaginifici quattro brani di Adolfo Bossi ed i meravigliosi sette Corali di Ravanello, in cui la linfa ispiratrice della Riforma Ceciliana che vi scorre copiosa si vede, si sente, si tocca e si respira in tutta la sua completezza.
Il Mascioni 1911 Op. 300 di Chirignago su cui sono state incise queste musiche è un perfetto esempio di organo ceciliano in cui si fondono le idee di modernità tecnico-fonica ed i dettami della rivalorizzazione della funzione espressamente liturgica dell'organo. Due tastiere e pedaliera, presenta una disposizione fonica di impostazione strettamente classica al Grande Organo mentre al Recitativo sono affidati i registri più coloristici. Intonazione, accordatura, dolcezza e pastosità dei Ripieni forniscono quel suono assolutamente caratteristico che da ormai troppo tempo non ascoltiamo più nelle nostre chiese. La trasmissione pneumatica, la consolle con le placchette di ceramica colorata e smaltata, i pistoncini delle combinazioni fisse e la Combinazione Libera completano splendidamente, ed anche coreograficamente, questo strumento, assolutamente perfetto per questa incisione.
Tecnicamente ineccepibile sia come presa di suono che come fedeltà di resa delle stupende timbriche di questo strumento, compatto e relativamente facile da "riprendere" fonicamente, questo disco, corredato da un ben curato libretto in lingua italiana, francese ed inglese che contiene un'interessantissima presentazione di Arturo Sacchetti, va ad accrescere la ormai nutrita schiera di incisioni dedicate ad organi italiani del periodo riformato, piazzandosi in una posizione di assoluta preminenza, e con molto piacere lo consigliamo ai nostri amici lettori».
Federico Borsari, La pagina dell'Organo, 22 novembre 2008 (http://www.lapaginadellorgano.it/)

«Uno strumento musicale come l’organo accompagna l’uomo nei momenti più importanti della sua vita. È con l’uomo quando egli nasce, quando egli celebra, quando egli muore. L’organo è colui che assiste alla storia dell’essere umano dal suo ingresso nella vita al suo estremo saluto. E ogni organo nasce come creatura originale, adatto a un particolare impiego,  testimone di un’epoca. Materiali umili – tavole d’abete, listelli di rovere, pelli di agnello e montone, pezzi di corda, aste di ferro, amalgama di piombo e stagno – sono elementi che realizzano il miracolo». Affascinano le parole di Arturo Sacchetti mentre introduce il concerto di Domenico Severin nella chiesa parrocchiale di Chirignago, sabato 11 ottobre 2008.
Parole che ben dispongono all’ascolto di uno strumento particolare, fresco di restauro ad opera della stessa ditta che lo costruì nel 1911, la famiglia organaria «Vincenzo Mascioni» di Cuvio. Il restauro [...] ha permesso di mantenerne le caratteristiche peculiari, soprattutto per quanto riguarda la trasmissione tra tastiere e canne, che è di tipo pneumatico-tubolare, ormai una rarità, visto che la maggior parte degli organi di questo genere sono stati trasformati in organi a trasmissione elettrica.
[...] Oreste Ravanello, che inaugurò l’organo nel 1911, ne apprezzò particolarmente i Ripieni: «Tengo a dichiarare che la massima lode deve darsi ai ripieni. Meravigliosi registri questi! D’un suono dolce, argentino e nello stesso tempo robusto e maestoso». Domenico Severin – diplomatosi a Venezia, oggi organista titolare della Cattedrale di St. Etienne a Meaux (Francia) e concertista in tutto il mondo – ha presentato il cd La Musique d’Orgue Italienne registrato dalla celebre casa discografica Syrius proprio sull’organo di Chirignago, che il musicista ha scelto perché particolarmente adatto al repertorio di musica italiana del primo Novecento. I suoni molto armoniosi e l’interessante caratterizzazione dei registri, tra loro assai bilanciati, hanno indotto il Maestro a registrare brani di Ravanello, Capocci, Perosi, Bossi, autori che sono stati riproposti con successo durante il concerto.
Sacchetti, musicista di fama mondiale – perfezionatosi con Fernando Germani ha al suo attivo oltre 2.300 concerti come direttore d’orchestra, maestro di coro, organista, clavicembalista, e pianista e ha effettuato circa 150 incisioni discografiche – invitato come curatore del libretto, ha così continuato la sua introduzione: «Questa sera si compie un evento: un personaggio risale a nuova vita. Costruito da una bottega organaria di grande fasto e prestigio, è stato riportato in vita dalla stessa famiglia Mascioni, che ha compiuto una storia straordinaria nell’arte organaria italiana. Ma non ci sono strumenti buoni per tutte le stagioni: ogni organo ha una sua personalità e una sua storia, e perciò il musicista deve studiare il  “personaggio” e quindi scegliere il programma in sintonia con esso». Domenico Severin ci è riuscito. Il cd – e naturalmente anche il concerto – ha valorizzato la personalità dell’organo Mascioni di Chirignago, in  sintonia tra arte organaria e creatività organistica. E il pubblico, con il lunghissimo applauso conclusivo, ha dimostrato di aver assai apprezzato la scelta attenta e scrupolosa, e la sua realizzazione appassionata e competente.

Margherita Gianola, in "VeneziaMusica e dintorni" n.25, Novembre/Dicembre 2008, sezione "Sacro e Barocco", Pag. 37, edita da Euterpe Venezia, Società Strumentale della Fondazione di Venezia (http://www.euterpevenezia.it/)

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Domenico Severin à l’orgue Mascioni de Chirignago
«Dans la foulée des Italiens post-céciliens, un très beau disque nous fait découvrir des œuvres de Capocci, Renzi, Ravanello, Perosi, C.A. Bossi et M.E. Bossi. Parcours du plus grand intérêt (même s’il y a de l’inégalité dans la qualité des œuvres, mais certaines sont si bonnes qu’elles valent à elles seules que l’on achète le disque). Interprète magnifique».
Guy Bovet, in La Tribune de l'Orgue

«...L’interprète Domenico Severin vit actuellement en France, et il est l’organiste titulaire de la cathédrale de Meaux. Il aborde ce répertoire avec beaucoup de conviction et d’engagement. Son jeu solide et profond soutient remarquablement ces textes parfois difficiles d’accès».
Frédéric Muñoz, in ResMusica

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NUOVA INCISIONE DISCOGRAFICA
NEW ORGAN RECORDING

SABATO 11 OTTOBRE 2008
Ore 20.30

nel XCIV anniversario dell'ingresso di mons. Riccardo Bottacin (1876 - 1958)
come Arciprete di Chirignago (1914)

Mons. Riccardo Bottacin (1876-1958)

CONCERTO
DI PRESENTAZIONE DEL NUOVO CD
"La Musique d'Orgue Italienne"
(Vol. 12 - CD Syrius SYR 141420)

M° Domenico Severin

Organista: M° DOMENICO SEVERIN
Organista Titolare della Cattedrale di Saint-Étienne di Meaux (Francia)

Organo "Vincenzo Mascioni", Op. 300 (1911)
Chirignago - Chiesa Arcipretale

con la partecipazione straordinaria del
MAESTRO ARTURO SACCHETTI

Musiche di: Remigio Renzi (1857-1930), Filippo Capocci (1840-1911), Oreste Ravanello (1871-1938), Ottorino Respighi (1879-1936), César Franck (1822-1890), Théodore Dubois (1837-1924),
Lorenzo Perosi (1872-1956), Costante Adolfo Bossi (1876-1953), Marco Enrico Bossi (1861-1925).

Scarica il programma del Concerto (.pdf - 100Kb)

Scarica la locandina del Concerto (.pdf - 130Kb)

Il concerto sarà videoproiettato su maxischermo

È gradita la massima puntualità

Ingresso libero

Domenico Severin, Organista titolare della Cattedrale Saint-Étienne della città francese di Meaux, ha conseguito il diploma di Organo e Composizione organistica al Conservatorio «Benedetto Marcello» di Venezia (Prof. Sergio De Pieri) e il diploma di Analisi Musicale al C.N.R. francese di Boulogne-Billancourt (Prof. Naji Hakim).
Ha beneficiato inoltre dell’insegnamento e dei consigli di prestigiosi maestri, quali Michael Radulescu, Harald Vogel, Gerd Zacher, Michel Chapuis, Marie-Claire Alain, Pierre Cogen, Daniel Roth, Arturo Sacchetti, Luigi Ferdinando Tagliavini, Lionel Rogg, Guy Bovet.
La sua attività concertistica lo porta ad esibirsi in numerosi Festivals organistici in Europa (Festival Organistico Internazionale Città di Treviso, Festival Organistico Internazionale di Schio, Festival della Basilica Cattedrale di Messina, in Italia, Cattedrale Notre-Dame e Eglise de la Madeleine a Parigi, Cattedrale del Lussemburgo, Cattedrale Oliwa a Danzica, Cattedrale di Zagabria, Cattedrale di Timisoara in Romania, Basilica di Esztergom in Ungheria, …), Russia (Cattedrale Cattolica di Mosca, …), Stati Uniti d’America (National Cathedral e Basilica of the National Shrine of the Immaculate Conception a Washington, Cathédrale St. Patrick a New York…), Cina, Hong Kong, Sudafrica.
Il suo repertorio comprende alcuni tra gli autori contemporanei più significativi e si estende fino alle prime opere scritte per lo strumento,
mettendo particolarmente in valore la Scuola Italiana degli inizi del Novecento. La  riscoperta di questo particolare repertorio lo ha portato a incidere diverse opere per organo di Ravanello, Bossi, Manari, Capocci, Renzi e Perosi. 
È inoltre l’autore di un saggio sulla storia della registrazione organistica in Europa, edito dalla Euganea Edizioni Musicali di Padova presso la quale pubblica anche alcune delle sue composizioni per organo.

Visita il sito Internet del M° Domenico Severin

Visita il sito Internet della Fabbrica d'organi Mascioni

Arturo Sacchetti ha studiato al Conservatorio di Milano. Conseguiti otto diplomi, ha dato oltre 2.300 concerti in veste di direttore d'orchestra, maestro di coro, organista, clavicembalista, e pianista. Si è perfezionato con Fernando Germani, presso l'accademia musicale chigiana. Ha eseguito in concerti pubblici le opere integrali di J. S. Bach, Buxtehude, Mozart, Telemann ed altri. Ha effettuato circa 150 incisioni, tra LP e CD.
I suoi incarichi hanno incluso: la direzione del Coro da camera della RAI, l'insegnamento presso il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, la direzione artistica della Radio Vaticana, la direzione del Liceo Musicale G.B. Viotti di Vercelli, la direzione della Società cameristica di Lugano, Direttore artistico dell'Accademia Internazionale di Musica "G. Carisio" del "Civico Istituto di Musica" di Asti, dell'"Ente perosiano" di Tortona, della "Associazione artistica G. L. Centemeri" di Monza, del "Centro studi C. Della Giacoma" di Todi, docente d'organo della "Regia Accademia Filarmonica" di Bologna, docente dell' "Accademia L. Perosi" di Tortona, Ispettore onorario del Ministero dei Beni Artistici e Storici, ed Accademico per chiara fama dalla "Regia Accademia Filarmonica" di Bologna.
Da molti anni si è dedicato alla musica di Lorenzo Perosi, di cui sta eseguendo, registrando, e rivendendo l'opera integrale.

IL CD È DISPONIBILE IN SEGRETERIA IN CANONICA

Veramente gradito e gustato il concerto del maestro Domenico Severin di sabato 11 ottobre 2008 e gradita la singolare introduzione del maestro Arturo Sacchetti che ha preparato, come mai è capitato, il pubblico all'ascolto, sottolineando l'importanza della presenza dell'organo nella vita di una comunità e nella vita di una persona, per la liturgia, per la preghiera, per la diffusione della musica, che è segno della bellezza di Dio.
Alla fine del concerto è stato messo a disposizione dei presenti il Compact Disc, “La musique d’Orgue Italienne” (Vol.12 - CD Syrius SYR 141420), che nelle sue 22 tracce comprende anche il programma della serata. Il CD, con le musiche eseguite dallo stesso maestro Domenico Severin al nostro organo “Vincenzo Mascioni” (1911 Op.300) nell'aprile 2008 e registrate dalla prestigiosa casa discografica Syrius, permetterà alla nostra comunità ed agli appassionati di musica d'organo in Europa e nel mondo, dove la Syrius lo distribuirà nei migliori negozi di dischi, di gustare le particolari sonorità dello strumento che abbiamo il privilegio di avere nella nostra chiesa.
Il CD, per cui si chiede un contributo per coprire la spesa incontrata, è disponibile, fino ad esaurimento, in segreteria della canonica da lunedì a sabato dalle 9.00 alle 12.00 (tel. 041 912943), oppure telefonando ad Ivone Bortolato (tel. 041 910398; cel. 347 9793036).

Gruppo culturale “Albino Luciani”

CHIRIGNAGO - Domenico Severin ha inciso un Cd. E sabato 11 ottobre 2008 suonerà ancora

SI ASCOLTERÀ IN TUTTO IL MONDO LA VOCE DELL'ORGANO DI SAN GIORGIO

Sarà una serata da non perdere quella di sabato 11 ottobre 2008 a Chirignago. Alle ore 20.30 il Maestro Domenico Severin, organista titolare della Cattedrale di Saint-Étienne nella città francese di Meaux, a 50 Km ad est di Parigi, presenterà in concerto alcuni brani contenuti nel nuovo CD “La musique d’Orgue Italienne” (Vol.12 - CD Syrius SYR 141420) registrato all’organo “Vincenzo Mascioni” (1911 op.300) lo scorso aprile nella chiesa di Chirignago.
Il programma prevede una selezione delle 22 tracce del Compact Disc, integralmente dedicato al repertorio organistico italiano composto tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, di cui Severin è un autentico specialista. La quasi totalità dei brani è in prima registrazione mondiale e comprende opere di Filippo Capocci, Remigio Renzi, Lorenzo Perosi, e dei fratelli Bossi: Costante Adolfo ed il più famoso Marco Enrico. Non poteva poi mancare Oreste Ravanello, che nel 1911 inaugurò lo strumento di Chirignago, recentemente restaurato dalla stessa fabbrica d’organi Mascioni, e noto per aver conservato tutte le caratteristiche originarie.
Un’occasione unica quindi per ascoltare un repertorio immeritatamente poco noto, eseguito su uno strumento perfetto per questo tipo di musica da un concertista internazionale che si è esibito nei più importanti Festivals organistici in Europa, Russia, Stati Uniti D’America, Cina e Sudafrica. Uno strumento meraviglioso, come definito da Bernard Neveu, il tecnico del suono francese responsabile di tutte le fasi della registrazione e del montaggio, con più di 40 anni di esperienza tra i musicisti più famosi, su organi di ogni parte del mondo. Non è un caso che la Syrius, etichetta leader per la musica d’organo, si sia dimostrata interessata al progetto fin da subito, realizzando così un’incisione di qualità altissima.
Il concerto vedrà anche la partecipazione straordinaria del Maestro Arturo Sacchetti, autore del libretto che accompagna il CD, probabilmente il più grande esperto mondiale di Lorenzo Perosi, di cui sta eseguendo, registrando e rivedendo l’opera integrale. L’illustre maestro, che tra i vari incarichi ha ricoperto anche quelli di Direttore Artistico della Radio Vaticana e di direttore del Coro della RAI, introdurrà il pubblico al periodo storico e ai singoli brani che saranno eseguiti.
Dopo questa serata il CD sarà disponibile nei migliori negozi di dischi e distribuito in Europa, Nord America e in altre parti del mondo.
Il concerto si tiene nel 94° anniversario dell’ingresso di mons. Riccardo Bottacin come arciprete di Chirignago e conclude l’anno dedicato alla memoria del venerato sacerdote, apertosi il 4 gennaio con la celebrazione presieduta dal vescovo di Treviso mons. Andrea Bruno Mazzocato nel 50° della morte, e proseguita il mese scorso con la presentazione del libro “El Bonsignor” di Gianni Montagni (edito da Marcianum Press) e con la mostra organizzata dal Gruppo Culturale “Albino Luciani” in occasione della CCCLXVI Fiera Franca. Con questo concerto si vuole così ricordare la grande passione per la musica di mons. Bottacin, che oltre a fondare il Coro “Lorenzo Perosi”, ospitò e partecipò a convegni di musica sacra e fu amico personale di grandi musicisti come Sante Zanon, compositore e direttore del Coro del Gran Teatro “La Fenice” di Venezia.
L’ingresso al concerto è libero; per la solennità dell’occasione, è raccomandata la massima puntualità.

Tratto da Gente Veneta, no.37 del 4 ottobre 2008

DOMENICO SEVERIN PROTAGONISTA A CHIRIGNAGO

MESTRE - Evento veramente singolare il concerto di sabato prossimo 11 ottobre 2008, alle ore 20.30, nella chiesa di San Giorgio di Chirignago, organizzato dal Gruppo culturale "Albino Luciani". Straordinaria, infatti, è la presenza del maestro Domenico Severin, organista titolare della cattedrale di Saint-Étienne nella città francese di Meaux, famoso per le sue esecuzioni nei principali Festivals organistici in Europa e nel mondo e noto specialista della musica per organo italiana composta tra la fine del 1800 e l'inizio del 1900. Straordinaria è anche la motivazione del concerto: la presentazione di un nuovo Compact Disc, La Musique d'Orgue Italienne, registrato dal maestro Severin lo scorso aprile all'organo Vincenzo Mascioni nella chiesa di Chirignago. Quasi tutti i 22 brani sono in prima registrazione mondiale e presentano musiche di Filippo Capocci, Remigio Renzi, Lorenzo Perosi, Costante Adolfo e Marco Enrico Bossi ed Oreste Ravanello, che nel 1911 inaugurava il Mascioni di Chirignago. Il CD porta l'etichetta della Syrius, famosa per la musica di organo, che in questo caso ha realizzato una incisione di altissima qualità e che, dopo il concerto, distribuirà il CD in tutti i più prestigiosi negozi di dischi in Europa, nel Nord America ed in altri paesi, portando nel mondo la musica organistica italiana eseguita con uno strumento definito meraviglioso dal tecnico della registrazione, il francese Bernard Neveu. Straordinaria poi è la partecipazione al concerto del maestro Arturo Sacchetti, che dopo il conseguimento di otto diplomi, ha partecipato a più di 2300 concerti. La sera dell'11 ottobre il maestro, autore del libretto del nuovo CD e probabilmente il maggior esperto nel mondo della musica di Lorenzo Perosi, introdurrà il pubblico al periodo storico ed ai singoli brani del programma.

Tratto da Il Gazzettino di Venezia-Mestre, del 9 ottobre 2008